Zaccagni ripaga Spalletti: quella sostituzione che ha cambiato la storia

Entra a 9 minuti dalla fine e tiene in piedi la baracca Ma è un pari che premia anche la scelta del ct

Zaccagni ripaga Spalletti: quella sostituzione che ha cambiato la storia
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Lipsia - «Il calcio di oggi è così, si può decidere tutto all'ultimo secondo». Luciano Spalletti è soddisfatto e sorridente dopo quel gol al 98' che ci manda a Berlino per proseguire il torneo. L'esultanza al fischio finale è tutta un programma ed è anche una liberazione dopo il timore di dover attendere altre 24 o 48 ore per conoscere il futuro del nostro Europeo. Ora ci sarà la Svizzera che evoca brutti ricordi recenti. «Abbiamo sbagliato due o tre gol clamorosi, qualcosa va ancora rivista, succedono cose illogiche nelle nostre partite, ma alla fine abbiamo passato il turno meritaramente», ha detto ancora il Ct.

Che ha vissuto una vigilia mai così tormentata, lui che vive di calcio 24 ore su 24. Prove di difesa a tre e a quattro nei giorni post Spagna alla ricerca della giusta soluzione anti-Croazia. Non era facile studiare la soluzione migliore dopo il ko che aveva gettato sotto i tacchi il morale della truppa. Alla fine Luciano Spalletti ha optato per il modulo Inter, un 3-5-2 che consentiva agli esterni di salire. Fuori Chiesa, Frattesi e Scamacca, i tre della cerniera offensiva nel vecchio schema «ripudiato» nella notte più importante dell'Europeo. «Avevo già optato per questa soluzione contro la Bosnia a Empoli, avevo l'esigenza di mettere qualcuno più vicino alla prima punta, le mie convocazioni facevano già intuire questa possibilità», aveva detto Spalletti poco prima del match. Il lieto fine rischiava però di non esserci, il Ct ha così alternato più moduli e soluzioni per trovare quel punto che serviva per andare avanti.

E come al solito è andato in scena il suo show in panchina. Richiami per tutti, anche per Di Lorenzo e Jorginho, ritenuti indispensabili nella squadra per la loro esperienza. «Guadagnate campo», ha urlato a un certo punto il Ct che ha spesso allargato le braccia non contento di alcune giocate dei suoi. Confronti continui con i suoi collaboratori, fino a quando non spunta il nome di Zaccagni per una delle sostituzioni finali. Una mossa della disperazione, ma comunque mirata considerando l'assetto tattico da tenere «per questo gol che ricorderò per tutta la vita, mi porterò sempre con me questa serat. Siamo stati bravi a restare in partita, abbiamo fatto un grandissimo secondo tempo.

Il mister è stato bravo a creare questo gruppo», ha poi spiegato il calciatore della Lazio, al primo gol in maglia azzurra e decisivo nella notte che ci regala il secondo posto nel girone e la sfida con la Svizzera. Una rivincita attesa da due anni e che l'Italia giocherà senza Calafiori, squalificato.

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