Milano - Three is a magic number, recitava un martellante spot televisivo di qualche tempo fa. Il ritornello deve essere entrato a forza nella zucca di Dejan Stankovic. Tanto che il numero tre sembra il leit motiv degli ultimi mesi vissuti dal giocatore serbo.
Lui, uno degli eroi nerazzurri del triplete di maggio. Ancora lui, l'uomo delle tre dita mostrate con discutibile orgoglio nazionalistico il 12 ottobre scorso a Genova, mentre i suoi connazionali devastavano gli spalti di Marassi. Sempre lui, l'autore della tripletta che domenica ha steso il Parma e consegnato alla sua Inter i, guarda caso, tre punti in campionato dopo quasi un mese di astinenza. La prima tripletta da quando è in Italia, Stankovic la vuole festeggiare incontrando i tifosi nerazzurri.
Quale occasione migliore della presentazione del suo libro “ Fortissimamente io” ieri a Milano? «Un'emozione bellissima- esordisce il campione serbo - in una bellissima serata». Da un novello scrittore ci si aspetterebbe di meglio. Pazienza, il popolo interista lo perdonerà. I gol vanno e vengono. Ma chi li fa non li dimentica. Così Deki, come lo chiamano i compagni, corregge subito un cronista disattento. «Guarda che domenica ne ho fatti tre, non due». Forse è meglio metterlo per iscritto. «Già, nel prossimo libro magari dedico un capitolo a questa tripletta. C'è ancora una seconda parte che voglio raccontare». Una seconda parte che forse inizia qui. Con la rinascita dell'Inter di Benitez, data per morta e risorta in tre giorni con due vittorie di fila. «I successi ti danno sicurezza e ti trasmettono la voglia di non mollare mai».
E servono anche ad avvicinarsi al Milan capolista e sperare nell'ennesimo scudetto. «Sette punti di distacco sono meglio che nove- ride Stankovic- . Stiamo recuperando tanti giocatori fondamentali. Fino ad ora non abbiamo potuto mai fare turnover e abbiamo giocato ogni tre giorni…». Meglio che si abitui, il serbo. Dopo il Mondiale per club l'Inter sarà costretta a giocare due volte a settimana. «È vero e può essere pericoloso. Gli altri riposeranno, noi no. Ma se torni da Abu Dhabi con il sorriso le partite da recuperare saranno più facili da vincere».
I rossoneri potrebbero però approfittarne. «Dal punto di vista psicologico potrebbe essere difficile da gestire. Soprattutto se loro riuscissero a guadagnare tanti punti di vantaggio mentre noi siamo in Medio Oriente.
Ma la Roma degli ultimi anni ci ha dimostrato come le rimonte siano possibili: tre anni fa ci ha mangiato 14 punti». Intanto venerdì c'è la Lazio. I biancocelesti sono secondi in classifica dopo 14 giornate di campionato. Non accadeva da una vita. Più o meno da quando Stankovic ha liberato il suo armadietto a Formello.
«Loro hanno un bellissimo gruppo e hanno fatto un ottimo mercato - conclude Stankovic - . Poi hanno la fortuna di giocare ogni sette giorni. Sono in gran forma, ma noi ci siamo ripresi. Sarà una grande sfida, da vincere per arrivare ancora più carichi al Mondiale ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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