La Scala ricorda, a cento anni esatti dalla scomparsa di Giacomo Puccini - 22 dicembre 1858-Bruxelles, 29 novembre 1924 - il compositore con un concerto diretto da Riccardo Chailly (dalle ore 20) solisti i soprani Anna Netrebko e Mariangela Sicilia e il tenore Jonas Kaufmann.
Il programma ripercorre i passi giovanili dal «Preludio Sinfonico», composto nel 1882 per l'esame finale di composizione al Conservatorio «Verdi», all'intermezzo di «Madama Butterfly». All'interno di questo arco, il «Requiem» per voci, viola e organo del 1901, qui in versione orchestrale scritta nel 1890, ed estratti dalle prime prove teatrali. Il concerto vede in scena, appunto, la Netrebko, ora impegnata nelle prove della «Forza del destino» che il 7 dicembre inaugurerà la Stagione; Jonas Kaufmann che ha pubblicato l'album di duetti «Puccini Love Affairs» (Sony) e Sicilia, un'autentica scoperta. Non solo. Puccini è Chailly uno degli autori di riferimento: dalla «Turandot» di San Francisco del 1977, in cui il maestro ventiquattrenne dirigeva Montserrat Caballé e Luciano Pavarotti, Puccini è stato oggetto di esecuzioni e registrazioni continue. Alla Scala Chailly esordisce come direttore pucciniano nel 1996 con «Madama Butterfly»; nel 2008 segue il trittico con la regia di Luca Ronconi. Da direttore progetta un ciclo di opere da eseguirsi alla luce delle ricerche musicologiche più aggiornate, liberando Puccini da una tradizione esecutiva deteriore e documentando le peripezie del processo creativo d'autore. Dopo la «Turandot» con il finale di Berio e la regia di Lehnhoff eseguita per l'apertura di Expo, nel 2016 va in scena «La fanciulla del West» con la regia di Robert Carsen e l'orchestrazione originale di Puccini senza le varianti inserite da Toscanini. Il 7 dicembre 2016 Chailly inaugura la Stagione facendo conoscere alla Scala con la regia di Alvis Hermanis la prima versione di «Madama Butterfly» il cui debutto era stato accolto dalla gazzarra. Anche di «Manon Lescaut» nel marzo 2019 viene presentata la prima versione torinese, con una versione del finale del primo atto di particolare complessità e audacia sperimentale.
Infine, il 7 dicembre 2019 «Tosca» con la regia di Davide Livermore nella prima versione eseguita a Roma nel 1900, che differisce da quella corrente per una serie di dettagli. «La rondine» nel 2024 è l'occasione per mettere alla prova del palco nella regia di Irina Brook l'edizione critica di Ditlev Rindom. Lo spettatore ha trovato talvolta versioni convincenti, spesso modificate da Puccini in un secondo momento sotto la spinta di fattori esterni.
In ogni caso, ricorda il musicologo Robert Parker autore di molte delle edizioni critiche, «ascoltare come erano stati inizialmente concepiti, e come, in un universo diverso, sarebbero potuti rimanere, ci incoraggia a ripensare al modo in cui l'opera pucciniana è venuta alla luce; a ripensare al modo in cui noi la conosciamo e la amiamo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.