Lo stilista Fausto Puglisi tra i nuovi grandi: «All'inizio ho pensato a uno scherzo...»NEW ENTRY

Fausto Puglisi è un siciliano Doc, passionale ed entusiasta della vita come delle sue occasioni. Alla domanda come si sente a esser stato scelto tra i nuovi grandi della moda italiana in mostra a Londra risponde come un fiume in piena. «A Ferragosto ho ricevuto una mail d'invito da Sonnet Stanfill con in copia Alexandra Schullman di Vogue Inghilterra. Ho pensato a uno scherzo: cosa c'entro io con pilastri tipo Valentino, Armani, Versace, Dolce&Gabbana?»
Evidentemente c'entra visto che da Londra hanno voluto a tutti i costi un suo modello. È vero che l'ha regalato al museo per la collezione permanente?
«Certo, mi sembra il minimo. L'ho fatto scegliere alla Stanfill e sono felicissimo della sua scelta. Che onore ragazzi».
Perché non han scelto altri suoi colleghi pure molto bravi?
«Non ho idea e comunque mi spiace: vorrei che fossimo tutti lì a sventolare i nostri vestiti come una bandiera. Di una cosa però sono sicuro: quando si lavora così tanto prima o poi qualcuno ti premia».
Parliamo dell'abito...
«È un mix di street style e alta moda all'italiana. Si tratta di un bomber in pelle che viene dalla Toscana dove ci sono le migliori concerie del mondo. Sotto c'è un vestito in seta stampata dai maestri di Como e il ricamo del panier è stato realizzato a telaio da un artigiano di Lodi su disegno del mio orafo siciliano. Questo modello racchiude la nostra gloriosa storia ma anche e soprattutto l'adesso, ovvero la contemporaneità».
Lo sa che al Victoria & Albert Museum ci fu un'indimenticabile sfilata del suo mito, Gianni Versace?
«Come no? Hanno fatto anche una mostra con Donatella, la donna più straordinaria della moda italiana. Da bambino avevo in testa solo Gianni, era il mio luna park, il gladiatore dei miei sogni, la figurina del calciatore che non avrei mai scambiato».
Degli altri chi le piace?
«Miuccia Prada è una rivoluzionaria, una sorta di santità: riesce a essere il buonissimo e il pessimo gusto. Li sa unire in modo aulico.

Essendo stato un versaciano convinto da ragazzo non amavo Armani, ma ho sempre pensato che lui come Gianni fosse l'italianità, ovvero la capacità di rendere le donne bellissime. La grande ricchezza non è mai solo economica, prima c'è il bello e la capacità di tirarlo fuori».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica