Strage di Tucson: "Obama ha aperto gli occhi, ora fermiamoci"

Il presidente degli Stati Uniti in Arizona per la cerimonia in memoria delle vittime dell'attentato a Tucson: "Gabrielle ha aperto gli occhi. Adesso, nel nome di Christina, fermiamoci un attimo"

Strage di Tucson: "Obama ha aperto gli occhi, ora fermiamoci"

Washington - "Gabrielle ha aperto gli occhi. Adesso, nel nome di Christina, fermiamoci un attimo". Arrivato in Arizona per la cerimonia in memoria delle vittime dell’attentato a Tucson, Barack Obama ha dato una notizia e lanciato un appello: in entrambi il presidente americano si è fatto portavoce di voce della speranza. "Gabby (Giffords, la deputata democratica democratica ferita alla testa, ndr.) ha aperto gli occhi per la prima volta. Sa che siamo qui. E sa che metteremo radici qui per lei, in questo suo difficile viaggio", ha detto Obama, che prima di parlare a una folla di 14.000 persone aveva fatto visita alla deputata, ricoverata all’University medical center. La Casa Bianca ha scelto la bambina di nove anni uccisa nella strage come esempio da proporre per aprire la strada alla disintossicazione del dibattito politico dai veleni diffusi nell’anno che si è appena chiuso. "Dobbiamo tenere fede alle attese di Christina", ha detto Obama riferendosi alle "speranze" della bambina e alla sua "fiducia" nel mondo, "desidero che la nostra democrazia sia come lei la immaginava. Tutti noi dobbiamo fare in modo che questo Paese viva mantenendosi fedele alle attese dei nostri bambini". Obama, riferendosi alla motivazione che ha spinto il ventiduenne Jared Lee Loughner a sparare all’impazzata lo scorso sabato, ha esortato il mondo della politica e l’opinione pubblica a non dare interpretazioni "semplicistiche" del gesto.

E sono molti negli Stati Uniti coloro che vedono dietro la follia del giovane la mano involontaria di una politica troppo urlata. "Fermiamoci un momento», ha detto Obama, "e rivolgiamoci l’un l’altro con i toni del dialogo, e non per ferirci a vicenda".

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