Bruxelles - I ministri economici dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo per regolare in maniera più restrittiva l’attività degli hedge fund. La prima tranche da 20 miliardi di euro del prestito Ue-Fmi è stata erogata alla Grecia questa mattina. Fonti della Commissione europea fanno sapere che la quota Ue è di 14,5 miliardi e quella dell’Fmi di 5,5 miliardi.
Le restrizioni dell'Ecofin I ministri economici dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo per regolare in maniera più restrittiva l’attività degli hedge fund, i fondi speculativi di origine anglosassone accusati di avere avuto una parte di responsabilità nella crisi dei mercati finanziari. In particolare, l’Ecofin ha deciso di negoziare con il Parlamento europeo su una bozza di direttiva che punti all’introduzione di regole armonizzate per le società che gestiscono hedge fund e fondi di private equity. La presidenza negozierà sulla base dell’accordo generale raggiunto oggi, ma tenendo conto delle residue perplessità espresse da alcune delegazioni nazionali, "per esempio per quanto riguarda le regole dei paesi terzi".
Gli obiettivi della bozza Obiettivo principale della bozza di direttiva, che segue le indicazioni del G20 emerse sull’onda della crisi finanziaria globale, e anche quelle del Consiglio europeo che punta alla regolamentazione di tutti gli attori del mercato che possano mettere a rischio la stabilità finanziaria, è l’armonizzazione del controllo e della sorveglianza sui "rischi che i fondi di investimento alternativo pongono a investitori, controparti, altri attori del mercato e alla stabilità finanziaria", consentendo l’attività in Europa di tali fondi a condizione che seguano stretti parametri.
Stretta sui fondi immobiliari Oltre a hedge fund e private equity, la bozza di direttiva riguarda anche i fondi immobiliari, quelli che investono in commodity e tutti gli altri fondi che non sono stati regolati dalla direttiva sui fondi di investimento collettivi. In particolare, l’accordo Ue riguarda le autorizzazioni alle società di gestione, che devono essere ottenute negli Stati d’origine, la supervisione macroprudenziale sulla gestione del rischio, compresi anche i rischi di liquidità, la trasparenza sulla politica di investimento, limitazioni all’utilizzo del debito per finanziare gli investimenti (il cosiddetto effetto leva), regole specifiche sulla possibilità per i gestori di acquisire quote nelle società, con la richiesta di maggiori informazioni da fornire agli altri azionisti e ai dipendenti, nuove regole per i fondi che si trovano in paesi terzi, possibili esenzioni per i fondi più piccoli, quelli con asset inferiori a 100 milioni se usano l’effetto leva e a 500 milioni se non lo utilizzano. La necessità di una regolamentazione e della supervisione sugli hedge funds sarà oggetto di nuove discussioni internazionali a livello di G20, dell’Organizzazione internazionale degli organismi di controllo dei mercati finanziari e del Financial Stability Board.
Gli aiuti alla Grecia La Grecia ha regolarmente incassato la prima maxi tranche di aiuti europei, 14,5 miliardi di euro oggi, alla vigilia di una scadenza chiave di suoi titoli di Stato. Il versamento di questi aiuti è stato confermato da fonti della Commissione europea. Le risorse serviranno ad Atene innanzitutto a onorare titoli di Stato per 9 miliardi di euro in scadenza domani.
La scorsa settimana la Grecia, tramite la sua Banca centrale aveva già incassato una prima tranche da 5,5 miliardi di euro di aiuti del Fondo monetario internazionale, che sta affiancando l’area euro nella manovra di sostegno al paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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