Il sovrintendente del Polo Museale Romano Claudio Strinati ha introdotto i lavori della Giornata di Studi «Un inedito Donatello a Roma» ponendo un forte accento sullinteresse filologico e critico della comunità scientifica verso «unepoca gloriosissima» come quella del Quattrocento.
Riprendendo laffermazione del professor Paolucci riguardante lattribuzione autografa di Donatello che dice «il miglior documento di unopera darte è lopera darte stessa», è stato comunque posto in evidenza forse lunico punto oscuro di questa paternità, il profilo della Madonna, potrebbe trattarsi di un restauro tardivo, forse cinquecentesco? «Sono daccordo con la tesi del professor Paolucci, in realtà siamo con certezza di fronte ad una grande riscoperta, uno splendido capolavoro di Donatello che esce dal circuito degli addetti ai lavori per essere finalmente fruibile al grande pubblico. E comunque, non posso escludere a priori che ci possa essere stato un intervento di restauro, che vi sia un metodo di restauro nella parte scultorea relativa al profilo».
«Inoltre - aggiunge Strinati - sono convinto che la Madonna dellincoronazione di Santa Caterina da Siena possa essere interpretata come anello di congiunzione fra la Madonna con Bambino tra le nuvole conservata al Museum of Fine Arts di Boston e quella della chiesa di SantAngelo a Nilo di Napoli».
«Sono evidente - aggiunge Strinati - forti affinità a partire dalla postura della figura per proseguire con la straordinaria cornice di cherubini, caratteristico della tipologia scultorea di Donatello».
Strinati non esclude che la collocazione storica proposta da Francesco Negri Arnoldi, con una datazione dellopera dopo il 1461 con un esplicito riferimento al periodo senese di papa Pio II Piccolomini, è possibile.
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