Stupri in garage, Bianchini in aula: "Innocente"

Iniziato al tribunale di Roma il dibattimento per Luca Bianchini, accusato di essere lo stupratore seriale che agiva nei garage della Capitale. Tre le vittime delle violenze, compiute tra aprile e luglio 2009. Accolta la richiesta delle parti civili di un processo "a porte chiuse"

Stupri in garage, Bianchini in aula: "Innocente"

Roma - Sarà processato a porte chiuse lo stupratore seriale dei garage, Luca Bianchini. Il presunto stupratore seriale è accusato di tre violenze sessuali compiute tra aprile e luglio scorso a Roma. Lo ha deciso il presidente della settima sezione del tribunale penale, Scivicco accogliendo la richiesta in tal senso formulata dall’avvocato Teresa Manente che tutela gli interessi di due delle ragazze presunte vittime di violenza. "Il processo si svolge fin da ora a porte chiuse - ha detto il presidente Scivicco - tenuto conto che diversamente non si ravvisano esigenze di rilevanza sociale e che vanno salvaguardati gli interessi e la vita privata delle parti offese e non solo di esse". Il presidente ha fatto quindi allontanare dall’aula i giornalisti che numerosi seguivano l’udienza. Il difensore di Luca Bianchini, l’avvocato Bruno Andreozzi, si era detto d’accordo al dibattimento a porte chiuse limitatamente al momento in cui fossero state chiamate a testimoniare le parti offese, ma aveva sostenuto l’esigenza "della pubblicità del dibattimento".

La difesa "Combattiamo per ristabilire la verità. Io non ho mai stuprato nessuno. Sono innocente". Così Bianchiniin aula. All’uomo sono contestate dai pm Maria Cordova e Antonella Nespola tre violenze: la prima compiuta all’Ardeatina il 5 aprile, la seconda il 2 giugno alla Bufalotta ai danni di una giornalista e la terza avvenuta il 2 luglio nei confronti di una studentessa. L’uomo fu arrestato il 10 luglio scorso (è ancora detenuto a Regina Coeli) anche sulla base dei ricordi delle vittime, ricordi che permisero di realizzare anche un approssimativo identikit: italiano, tra i 30 e i 40 anni, alto un metro e 75, con accento romano. Analogo il modus operandi: coperto con un passamontagna colpiva le vittime di notte mentre posteggiavano nel garage condominiale. Quindi le aggrediva alle spalle, chiudeva loro la bocca con del nastro adesivo, le minacciava, le legava con delle fascette da elettricista e poi ne abusava.

Comune di Roma parte civile Il Comune di Roma sarà parte civile nel processo a Bianchini. Il tribunale ha ammesso la richiesta del legale dell’amministrazione capitolina, ammettendo anche le tre parti civili in rappresentanza delle presunte vittime delle violenze. In aula, oggi c’era anche una delle tre donne vittime dei presunti abusi, seduta accanto al suo legale, una fila dietro al banco occupato da Bianchini. Si tratta della ragazza aggredita il 3 luglio scorso in via Sommer, ultimo episodio contestato a Bianchini in questo processo, che si è trovata faccia a faccia con il suo presunto aguzzino.

Calendario La prossima udienza è stata fissata a dopodomani: il tribunale dovrà sciogliere la riserva su alcuni istanze avanzate dall’avvocato Bruno Andreozzi, difensore di Bianchini. "Ho chiesto la possibilità di poter effettuare un sopralluogo nei tre garage dove sarebbero avvenute le aggressioni - ha detto l’avvocato Andreozzi, nonchè di la possibilità di tracciare, tramite due gestori di telefonia mobile, i due cellulari del mio assistito nei giorni e nelle ore in cui gli vengono addebitate le violenze". Su queste due istanze il tribunale si pronuncerà durante la prossima udienza. Analoga riserva scioglierà sulla ammissibilità di alcuni testimoni tra cui il questore di Roma Caruso. Tra quelli chiesti dalla difesa e quelli chiesti dall’accusa la lista testi è di 80 persone. In particolare la difesa di Bianchini si è opposta alla testimonianza di una donna, vittima di un tentativo di stupro addebitato a Bianchini, legata e imobilizzata con lo scotch. Sul nastro adesivo venne trovata l’unica impronta papillare attribuita a Bianchini.

Il processo, anche per i termini della misura cautelare - Bianchini è in carcere dal luglio scorso, secondo le intenzioni del tribunale, che farà il calendario la prossima udienza, dovrebbe concludersi entro il prossimo mese di maggio.

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