da Milano
«Usciamo da questo verminaio». Alle 9 del mattino di un sabato di mezza estate, la frase pronunciata da Silvio Berlusconi al telefono, è il via libera per loperazione «Suazo addio» realizzata da Adriano Galliani, vice-presidente vicario del club campione dEuropa qualche ora dopo. Operazione diventata ufficiale con la pubblicazione sul sito rossonero del comunicato redatto dallavvocato Cantamessa che è un capolavoro di diplomazia e di perfidia. Perché il Milan dapprima sottolinea il proprio comportamento «leale e in piena conformità con i regolamenti italiano e internazionale» senza dimenticare però daver scoperto in ritardo, rispetto allintesa raggiunta col Cagliari, che «Suazo aveva sottoscritto in precedenza laccordo economico con lInter».
Lindagine dellufficio inchieste è già in corso, a Milano: esclusa la parte rossonera, sono finiti dinanzi allinviato di Borrelli gli addetti al mercato di casa Inter, Cellino e lo stesso giocatore. Moratti ha candidamente confessato martedì mattina il reato, solo venerdì sera ha provato a correggere il tiro («accordo sulla parola»), lhonduregno e il suo procuratore Branchini non hanno mai smentito fino a ieri, sabato: è materia sufficiente per incassare il deferimento alla disciplinare con relativa squalifica (1 o 2 mesi per Suazo).
La ritirata del Milan lascia sul campo solo lInter mentre Cellino da Cagliari rivendica lapplicazione letterale della clausola invocata da Suazo e Moratti per ricacciare indietro il blitz rossonero. «Voglio 14 milioni in unica soluzione» è la sua richiesta, altro che trattativa con la proposta di aggiungere Acquafresca. Schermaglie a parte, lappuntamento formale è per lunedì, giorno dellannuncio solenne del trasferimento e della prima intervista di Suazo da interista.
Assediato, riferiscono fonti cagliaritane, oltre che dai cronisti sotto casa anche dal consulente di Mancini per il mercato (De Giorgis). «Pensate forse che da sudamericano non sia stato tentato dallidea di andare in Giappone a giocare il mondiale per club?» laltra confessione di Suazo al suo agente. Il leale comportamento dellhonduregno è da sottolineare, primo, speriamo, di una lunga serie tra calciatori e dirigenti che non rispettano una parola data neanche sotto tortura. Invece di cambiare casacca senza alcuna perdita economica, anzi con qualche vantaggio, è rimasto fedele alla promessa fatta e al documento firmato con lInter dopo aver superato le visite mediche. «Non potrei guardarmi allo specchio la mattina se lasciassi lInter per il Milan» la spiegazione fornita al suo agente Giovanni Branchini che da giorni tenta di evitare una guerra santa tra le due società milanesi e anche la complicazione della probabilissima squalifica al suo assistito.
La verità, scomoda per il Milan, è anche la seguente: Suazo, dal punto di vista psicologico, ha patito il comportamento contraddittorio del Milan un anno fa, linteresse, la trattativa poi seguita da un lungo silenzio e dalla scelta, discutibilissima, di andare su Ricardo Oliveira, ora finito addirittura nel mirino del Real secondo gli ultimi aggiornamenti provenienti da fonte madridista.
Così il puzzle si ricompone. Suazo va allInter, Mancini può smettere di mettere in croce Branca, e il Milan, a mani vuote, ritorna sul mercato a caccia di una punta. Il messaggio spedito da Galliani ai tifosi, via sito, è di quelli strappa lacrime. «Mi sembra di rivivere la stessa situazione dell86 quando Berlusconi e Mantovani firmarono laccordo per Vialli che invece rifiutò il trasferimento in rossonero. Noi poi acquistammo Van Basten» la frase di Galliani dedicata al popolo rossonero per lenire la ferita. Tutto vero, tranne un particolare: arrivò Van Basten, ma lanno successivo perché al no di Vialli la società rimediò con lacquisto di Galderisi.
Pausa di riflessione in via Turati, prima di tornare al lavoro. Henry è del Barcellona, Chivu lo segue a ruota, è quasi scontato, ufficialmente Laporta non intende privarsi di nessuno dei suoi gioielli. Solo Etoo con una richiesta esplicita, può far cambiare idea al club catalano. Il camerunese, Sheva, Drogba e Quagliarella, compongono lelenco dal quale può venir fuori il successore di Suazo al Milan.
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