Il successo del latte crudo In Lombardia 400 distributori

Latte crudo, quando l’allarme supera il rischio : «Basta rispettare le norme igieniche».
C’è una nuova moda tra i consumatori: si chiama milk dispenser.
Sono 1100 i distributori automatici di latte crudo in Italia, di questi 400 solo in Lombardia e circa un centinaio dislocati per Milano e provincia.
Tutti convengono su vantaggi del «nuovo» prodotto : la diminuzione del prezzo per il consumatore, la produzione in filiera corta, la distribuzione in km 0, la prevenzione dei rifiuti, la giusta remunerazione del produttore, la ricchezza nutrizionale e l’alta qualità del prodotto alimentare commercializzato. Da circa tre anni i distributori di latte stanno avendo una costante diffusione, con un successo fra i consumatori dovuto sia al basso prezzo, circa un euro, sia all’alta qualità offerta. Ma, alla luce delle recenti polemiche, ci sono anche dei rischi?
Il latte di ogni stalla viene monitorato dalle Asl, dall’Istituto zooprofilattico di Brescia e dagli stessi allevatori, con verifiche sulla carica batterica, sulle cellule somatiche e anche sulla presenza di eventuali agenti patogeni. «Nel caso venga rilevato anche solo uno di questi agenti patogeni, il prodotto non viene messo in commercio». Rende noto la Coldiretti lombarda.
Durante il 2008 l’Autorità Sanitaria ha disposto migliaia di controlli sugli 862 produttori italiani di latte crudo: in tutti i casi è stata registrata la totale assenza nei campioni dell’Escherichia Coli O 157, il batterio responsabile della sindrome emolitico-uremica. Ad oggi non risulterebbe un solo caso provato di infezione causata dal consumo di latte crudo acquistato presso distributori automatici
Secondo Coldiretti sarebbe un’allarmismo fondamentalmente strumentalizzato, determinato dalla preoccupazione della grande distribuzione di un rivale che, dal 2004, ha già rosicchiato più del 5% del mercato
Si apprende, sempre da controlli effettuati Coldiretti, che i distributori di latte crudo in Italia rispettano tutte le leggi vigenti in materia, come avviene negli altri Paesi europei dove sono presenti. «I nostri allevatori che hanno il distributore di latte fresco crudo appena munto – spiega Enzo Pagliano, direttore della Coldiretti di Milano e Lodi – danno indicazioni su come usarlo, quanto tempo conservarlo, quali accorgimenti adottare per evitare problemi». Fondamentale è l’igienicità del contenitore: lo si può trovare sigillato, e quindi ancora da usare, in azienda oppure decidere di portarselo da casa avendo l’accortezza di tenerlo pulito e senza residui di alcun tipo.
Il latte fresco crudo appena munto è un prodotto genuino che non ha subito trattamenti ed è quindi un alimento di grande valore nutritivo ma che va usato con l’attenzione che si deve a qualsiasi prodotto deperibile: va conservato in frigo, in contenitori adatti e va consumato entro due giorni. Per bambini e anziani insomma secondo le associazioni dei produttori sarebbe consigliabile farlo bollire.
«Non capiamo le reali motivazioni che stanno alla base di molti inutili allarmismi e di ripetuti attacchi contro questo prodotto e le imprese agricole che si sono organizzate per offrirlo in modo responsabile ed ineccepibile al consumatore che lo ha molto apprezzato.

- aggiunge il presidente regionale di Coldiretti Nino Andena - Probabilmente la cosa disturba le realtà che sino ad oggi pensavano di detenere “il monopolio” nel rapporto con il consumatore e quindi cercano di ostacolarne la crescita e lo sviluppo».

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