Sul Dpf maggioranza a forte rischio spaccatura

Bonessio (Verdi): «Sui rifiuti manca la traccia di un percorso»

La sinistra radicale ora si mette di traverso anche sul Documento di programmazione finanziaria. «Sembra un consuntivo di cose fatte - dicono -. Manca una prospettiva di analisi su come risolvere i problemi», sottolineano. Mettono in discussione il Dpf, il cui voto è stato rimandato a lunedì, attraverso la presentazione di una serie di emendamenti, che riguardano la casa, la cultura e il lavoro. Ma anche i servizi, l’ambiente e le imposte, a cominciare dall’Ici. Il problema di fondo è che il Dpf risulta essere un documento privo di una seria programmazione. «Quasi un documento di fine consiliatura», puntualizza la capogruppo del Prc, Adriana Spera. A sentire parlare gli esponenti della sinistra radicale, dalla stessa Spera a Fabio Nobile del Pdci, passando per Fernando Bonessio (Verdi), il Dpf appare come un documento tutto da riscrivere. «Per quanto riguarda i rifiuti, ad esempio, nel documento c’è una scheda assai sintetica sulle cose fatte, ma manca la traccia di un percorso - spiega Bonessio -. Si dice che con la raccolta differenziata si deve raggiungere l’obiettivo del 60 per cento, ma non viene indicato come arrivare a quel risultato». Critiche vengono sollevate anche in materia di servizi sociali e di scuola. E poi la cultura, «settore in cui sono stati fatti passi straordinari - dice l’esponente del Prc - ma non si deve creare un cartello monopolistico gestito dall’amministrazione capitolina. Occorre piuttosto pensare a spazi da mettere a disposizione di chi fa produzione culturale indipendente». I consiglieri si soffermano anche sulla riforma dell’Ici che non può «vedere un abbattimento sulla prima casa indiscriminato e uguale per tutti» e sulla questione ambientale, perché serve «un impulso alla bioarchitettura e alla riduzione dei consumi energetici». In evidenza anche il tema della casa. «Nel Dpf - dice Nobile - non sono riportati alcuni indirizzi dati dal consiglio comunale». «Si parla di campus universitari - incalza Spera -. Ma di certo quelle strutture non soddisfano le esigenze degli studenti fuori sede con reddito medio basso». Sul lavoro, ancora Nobile, sottolinea che nel Dpf «si parla ancora di personale interinale», che, invece, deve essere stabilizzato. Insomma, servono modifiche radicali al testo. «È necessario - spiega Bonessio - che recepisca il programma elettorale che i cittadini hanno votato, indicando le cose da fare adesso».

Se ne riparlerà lunedì. La speranza degli esponenti della sinistra radicale è che le loro richieste diventino parte integrante del documento. Se questo accadrà, la maggioranza si presenterà in Aula con un unico maxiemendamento.

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