Tredici partite, una sola vittoria: lo si diceva in tribuna, facendo scongiuri grandi su questo terreno marassino. Si sperava contro il Cittadella di uomini sconosciuti: niente da fare, ancora un pareggio. Non è servita a scacciare il «fantasma» la bella e dolce coppoletta di velluto della graziosa signora Garrone. Non è servita nemmeno la coppolona di lana di Edoardo e neppure la lucidatissima «pelata» di Sensibile sempre accanto al cupo Teti.
Erano venuti ad applaudire la loro ex squadra un «mito» blucerchiato, tal Toninho Cerezo («Peccato - ha sorriso - pensavo meglio...») e il veterano Sandro Scanziani, amico e opinionista caro a Maria Grazia Barile che lo ha subito ingaggiato per il suo microfono. Sandro, grande amico di Marassi sampdoriana, voleva seguire la gara in gradinata, ma avendo il biglietto di tribuna, gli è stato impedito da alcuni «cerberi»... Lui, sorridendo diceva: «Ma pensavo fosse possibile dalla tribuna andare in gradinata, capisco non viceversa...». Vabbe. Sentiamolo dunque Scanziani che accanto a noi ha dato alcune riflessioni.
Scanziani, perché la Samp non ha vinto?
«Perché è ancora preoccupata, lo si vede, e pensa che sia importante, innanzitutto, non prenderle. Un peccato, perché ha uomini interessanti».
Pressioni da parte del pubblico che vorrebbe solo vittorie?
«È possibile, perché molti giocatori non riescono a superare lansia data dalla pressione dei tifosi».
Perché ha sostituito Piovaccari con Maccarone?
«Bisogna chiederlo al tecnico. Io non lavrei fatto. E ancora una nota: gli esterni dovrebbero muoversi più in avanti, con gli esterni bassi, cioè i terzini che dovrebbero sovrapporsi più rapidamente ai compagni sulle fasce».
Basta così. Il pomeriggio è stato deleterio.
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