Mosca- Concessione di grazie, una nuova legge contro l'endemica corruzione, la revoca del regime antiterrorismo in Cecenia. E un'intervista, la prima, rilasciata proprio a Novaia Gazeta, la testata della giornalista anti Putin Anna Politkovskaia. La Russia di Medvedev appare sempre più pronta a fare un passo al di là di Putin per avvicinarsi all'America di Obama, anche sul fronte dei temi civili.
Grazie per i detenuti e legge anticorruzione- Proprio oggi Medvedev ha accolto l’arrivo di Obama con l’annuncio di una quindicina di grazie a detenuti per reati non gravi, dopo le 12 concesse in aprile. Tre giorni fa la Duma, il ramo basso del parlamento, ha approvato definitivamente la legge anticorruzione proposta dallo stesso Medvedev, che ha già anticipato l’obbligo di pubblicare la dichiarazione dei redditi per i dirigenti di Stato. Venerdì, sempre in vista della visita di Obama, la Duma ha accolto anche gli emendamenti presidenziali per snellire la legge putiniana che rendeva Novaia gazetadifficile la vita delle ong, accusate dall’allora presidente di connivenze con il nemico straniero.
L'intervista a Novaia Gazeta Negli scorsi mesi la svolta era arrivata con un'intervista. A metà aprile, Medvedev aveva scelto Novaia Gazeta, il quotidiano più irriducibile nel denunciare i crimini russi nelle guerre cecene, la corruzione, la violazione dei diritti umani. E aveva reso omaggio ai suoi numerosi giornalisti rimasti uccisi, dalla Politkovskaia all’ultima vittima, Anastasia Baburova. Da quella tribuna aveva ribadito che "la democrazia non si può contrapporre al benessere e alla stabilità": una presa di distanza dalla elastica concezione putiniana della democrazia, da subordinare secondo il premier alla stabilità e da adattare comunque alle condizioni della Russia.
Revocato regime anti terrorismo in Cecenia Sempre in aprile, Medvedev aveva revocato il regime antiterrorismo in Cecenia: una decisione per certi versi storica, che segna la fine
di un conflitto iniziato nel 1994 e costato due guerre, decine di migliaia di vittime e profughi, una lunga stagione di abusi e una striscia di azioni clamorose, come quelle del teatro Duvrovka e della scuola di Beslan.
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