«Le regole le fa il Parlamento e non è possibile aggirarle. Il Salva Milano è una soluzione che il Parlamento ha trovato per risolvere una problematica legata all'interpretazione del Comune che ha causato logicamente la reazione della procura» spiega Alessandro Morelli, sottosegretario con delega alla programmazione economica, ospire della rassegna «Italia Direzione Nord». Nel mirino la proposta d legge «Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana» approvato in maniera trasversale dalla maggioranza (FdI, Lega, Fi e Noi Moderati) e dall'opposizione (Pd, Azione, Italia viva e +Europa) alla Camera. Contrari M5s e Alleanza verdi sinistra.
Obiettivo: far ripartire l'urbanisticabloccata da una ventina di inchieste della Procura (3 i cantieri sequestati).«Ritengo - aggiunge - che i tempi siano assolutamente rapidi e quindi mi auguro che entro l'anno il Senato possa definire l'approvazione definitiva». Il testo dovrebbe approdare al Senato entro metà dicembre, prima del Bilancio.
Soddisfatta la giunta con l'assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi che prende appunto le distanze dall'accusa di sanatoria, che viene mossa dalla sinistra radicale e ambientalisti: «Qui non si tratta di condono, la norma interpretativa è esattamente il contrario: è il consolidamento, è un chiarimento di una norma che applichiamo da molti anni, come anche altre città». Chiede «semplificazioni normative» Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance.
Anche il Presidente della Commissione Finanze presso la Camera Marco Osnato prende le distanze dall'accusa di sanatoria: «Non ci siamo sostituiti alla magistratura né viceversa. Se ci sono stati problemi di altro genere, gli organi competenti indagheranno sul caso - dice in riferimento alle 20 inchieste aperte dalla procura -.
Ma è anche sbagliato che sia stata definita Salva Milano, perché Milano ha solo la capacità di precorrere i tempi, ma un domani lo stesso problema si sarebbe posto in altre città. Abbiamo adottato una normativa più in linea con i tempi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.