Tartaglia, una lettera di scuse: "Atto vigliacco"

L'uomo che ha aggredito il premier, gli ha inviato una lettera di scuse in cui esprime il suo dispiacere "per un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto". La lettera è stata inoltrata tramite i difensori. Bonaiuti: "Non l'abbiamo ancora vista". Ecco che cosa rischia

Tartaglia, una lettera di scuse: "Atto vigliacco"

Milano - Massimo Tartaglia, l'uomo che ha aggredito il premier, ha inviato una lettera di scuse a Berlusconi in cui esprime il suo dispiacere "per un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto". La lettera di scuse al Presidente del consiglio è stata inoltrata tramite i difensori di Tartaglia, gli avvocati Daniela Insalaco e Gian Marco Rubino. Tartaglia, esprimendo il proprio "sentito dispiacere".

Ecco la nota integrale firmata dai legali "Quali difensori del sig. Massimo Tartaglia, comunichiamo che il nostro assistito nel corso dell' interrogatorio reso davanti al Pm dott.Spataro, ha ammesso la propria responsabilità in ordine alle lesioni causate al presidente del Consiglio, on.le Silvio Berlusconi, dichiarando di aver agito da solo ed escludendo qualsiasi militanza o appartenenza politica". "Comunichiamo, inoltre - scrivono gli avvocati - che, in data odierna, il sig.Massimo Tartaglia, ha inoltrato, nostro tramite, una lettera di scuse al presidente del consiglio esprimendo il proprio sentito dispiacere per 'un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto' nel quale ha dichiarato di non riconoscersi". "Le condizioni di salute del sig.Massimo Tartaglia, in corso di accertamento - conclude la nota -, ci impongono di mantenere, allo stato, la massima discrezione e riservatezza a tutela degli interessi del nostro assistito". 

Bonaiuti: "No, non l'abbiamo ancora vista" Così il portavoce del premier in diretta a Porta a Porta, alla domanda se il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto la lettera di scuse da parte del suo aggressore Massimo Tartaglia. Alla domanda di Bruno Vespa se Berlusconi s'interroga sul perché lo odiano, Bonaiuti ha precisato: "No, Berlusconi non si chiede 'perché' mi odiano ma perché quella persona l'ha fatto. Non riesce a capacitarsi del gesto. Lui è uno della gente, con la gente e non capisce come possa corrispondere un atteggiamento di violenza".

Il portavoce del premier ha poi spiegato che Berlusconi non ha voluto rivedere le immagini dell'aggressione: "Ieri sera per un momento ha avuto la possibilità di accendere la tv, ma ha detto che non le voleva vedere più; in sostanza, un rifiuto".

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