Dichiaro, non dichiaro. I fiorai italiani sfogliano la loro margherita fiscale. Con risultati sorprendenti: niente scontrino in 9 casi su 10. Così testimonia l'associazione Contribuenti.it, che con lo «Sportello del contribuente» monitora il fenomeno dell'evasione tra le categorie produttive. Ora nel mirino sono finiti le botteghe di rose e girasoli.
Tutto parte da Napoli, e non è la prima volta. «Qui come in molti altri Comuni italiani, il 97,5 per cento dei fiorai non rilascia lo scontrino fiscale» - denuncia il presidente dell'osservatorio Vittorio Carlomagno -. Siamo pronti a stipulare un patto col governo per stroncare la cattiva abitudine anche mediante l'introduzione dello scontrino "gratta, vinci e parcheggia"».
Nella città partenopea su 40 controlli effettuati dalla Polizia tributaria, ben 39 esercenti sono stati multati per non aver emesso la ricevuta o addirittura per non aver neppure installato in negozio il misuratore fiscale. Numerose, poi, sono anche le segnalazioni raccolte nel corso del 2009 da cittadini e turisti che, dopo aver pagato, si sono ritrovati tra le mani scontrini di prova anziché regolari documenti fiscali.
Conclusione, «l'evasione fiscale è ancora lo sport più praticato dagli italiani - afferma Carlomagno -. Nelle discussioni di tutti i giorni, supera persino il calcio. Per combatterla, e pure per rilanciare i consumi, l'idea di uno scontrino gratta e vinci può funzionare. Chiediamo alle autorità che venga istituito subito, in modo da poterlo utilizzare nel prossimo shopping natalizio. E con il coinvolgimento dei Comuni, potrebbe inglobare anche un'ora di sosta gratis sulle strisce blu».
Secondo i dati diffusi oggi a Napoli sempre da Contribuenti.it, 7 italiani su 10 chiedono più rigore nella lotta all'evasione fiscale.
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