La tecnologia che parla genovese

La tecnologia che parla genovese

Approccio easy. Forse l'età, 38, forse quello svirgolare gli schemi per centrare il globale, ma Michele Zunino, presidente di Plexia Spa, testa a cuocere sul magnifico mondo delle telecomunicazioni, da Genova non si schioda. Lui, umorale, appassionato di cucina, tre figlie piccole e tempo libero tendente allo zero, tira il lazo e lo stringe alla Lanterna. Qui s'è tirato su Plexia, e in Via De Marini 1 intende mantenerne Direzione e Sede Commerciale. Obiettivo: essere l'unico interlocutore per fonia, internet e video capace di realizzare progetti personalizzati «tagliati si misura» del cliente, con un target che va dalle grandi alle piccole e medie imprese. Mica noccioline, che «Genova è una città difficile per un approccio come il nostro - abbozza il presidente - E poi io sono un genovese mugugnone, mi lamento della città. Devi amarla molto per restarci, perché quello che offre a chi ha voglia di fare qualcosa è poco, sia a livello istituzionale che di contesto».
Eppure parte da qui e qui ritorna, che il jumping per il mondo in cerca del nuovo lo riporta a casa col sacco pieno. Da attivare a Genova e ora, che la storia della pigrizia regge poco. Quaranta addetti, duecento collaboratori e uffici a Milano, Roma e Torino: «Quest'ultimo è un costo che mi merito per l'ostinazione a restare a Genova. La nostra città non offre tecnici capaci di far funzionare la rete, qui non esiste una scuola per queste figure professionali. Ecco come siamo finiti a Torino, che è la sede strettamente tecnologica di Plexia, con sette-otto persone che hanno in mano la gestione e l'operatività della nostra rete».
Bella storia e nessun prodigio. Solo quel colpo d'ali osato, il margine spostato, e l'ardire di viaggiare oltre le piste battute. Zunino è un concreto, con lui giovani professionisti che masticano un linguaggio trasversale: per tutti lo stesso modo di approcciare la vita che trasla nel modo di lavorare. «La nostra è un'azienda corta, non verticistica nel senso classico del termine - insiste il presidente - Unico operatore a Genova, Plexia si presenta come player di telecomunicazioni in grado di personalizzare l'offerta». Del tipo vestito su misura, curato nel dettaglio, ottimizzato e capitalizzato. Un'idea frutto delle precedenti esperienze di Zunino che muove i primi passi nel Gruppo Editoriale Jackson dove scrive per le maggiori testate nazionali specializzate in informatica e telecomunicazioni. Poi è al Fondo Kiwi, per il quale gestisce alcune aziende: «Il Fondo aveva investito in compagnie telefoniche regionali - ricostruisce Zunino - A fine 2002 l'idea di consolidare in un'unica azienda, Elitel, tutti gli operatori per dargli forza di mercato. Una scelta corretta visto che è sui volumi che diventi competitivo». Zunino, allora a.d., aveva 30 anni e la capoccia dura: «Non condividevo però la strategia di puntare su tecnologie stracollaudate, ingaggiando la battaglia esclusivamente sul prezzo. Elitel doveva svilupparsi, avevamo solo costi certi e ricavi incerti. Non potevi conquistare fette di mercato con una tecnologia già vecchia».
Facile fare oggi il grillo parlante, ma Zunino nel 2002, in conflitto con l'allora advisor del Fondo, sbatte la porta, e con altri tre professionisti nel 2003 partorisce Plexia, ossia «un operatore che non si focalizzasse sulla telefonia, ma fornisse in toto servizi di telecomunicazione». Guardano al mercato USA e agganciano Cisco, con cui condividono la pianificazione di un'infrastruttura di rete nuova rispetto a quella utilizzata dall'utente tradizionale. «Inizia uno scouting tecnologico, prove su prove, importiamo tecnologia dagli USA che necessita di adeguamenti. Arriviamo a fine 2006 con una piattaforma chiara in continua evoluzione, che rendiamo fruibile». Tant'è che ottengono dal Ministero lo status di operatore nazionale di telecomunicazioni su rete fissa. «Nel 2007 nasce la vera offerta commerciale dell'azienda che fino ad allora era praticamente sopravissuta» confessa Zunino. Fino alla svolta del 2008, quando, ironia della sorte, Plexia acquisisce da Elitel la gestione di 20.000 clienti per un valore di oltre 10 milioni di euro di fatturato. Con Zunino che incrocia ancora Elitel e ne agguanta le redini, che «l'advisor del Fondo era cambiato» ironizza il presidente. Corsi e ricorsi che innescano l'operazione con cui Plexia si consolida sul mercato, scalando la classifica degli operatori in Italia e inserendosi fra le prime venti aziende del settore con copertura nazionale. «L'acquisizione sposa la nostra strategia - insiste Zunino - Ci troviamo la rete a reddito, con un'accelerazione dei processi di crescita. Siamo a metà del guado».

Un salto che implica rivisitazione di ruoli e processi all'interno dell'azienda che da artigianale guadagna nuove dimensioni. Dallo spirito pionieristico alle nuove dinamiche finanziarie nella logica del consolidamento. Con Zunino che la spunta sui soci e tiene il cuore a Genova.

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