Fra tecnologia e sensualità l’icona è Maria Antonietta

Paola Bulbarelli

da Milano

Se dobbiamo parlare di diktat per la prossima primavera-estate, eccoli: un abito intero, un vestito o una gonna a palloncino (perfetta è pure una camicia con maniche a sbuffo più o meno accentuato), un giacchino corto corto, sandali con tacchi o zeppe che non siano meno di 10 centimetri, qualcosa di plastica (o in un capo o in un accessorio, basta che ci sia del pvc). In una parola tecno/sensuale. Risponde a tutto questo Byblos, marchio oggi disegnato dal bravo e giovane (è alla sua prima collezione femminile) Manuel Facchini, brillante ex studente della prestigiosa St. Martin’s di Londra. Ha portato in passerella una donna che lui definisce «lunare, eterea, siderale», ma che in effetti si impone per la sua personalità reale e concreta. Questa giovane signora si diverte con la moda e gioca a fare la Maria Antonietta che sbarca sulla luna tanti sono i tocchi francesi, dai broccati ai fiocchi che osa mettersi anche di giorno. Iper moderna però, con dettagli plastici che confonde tra volumi e simmetrie sviluppate in sete pregiate, lurex fluenti, raffinati damaschi e croccanti fiandre. Non disdegna la sensualità che accentua con maglie aderenti indossate con gonne corte corte a palloncino o a sacchetto e con ironia usa un coprispalle di vernice.
Divertissement è pure la parola, da sempre, che sta alla base della moda di Frankie Morello, il marchio prodotto dal gruppo Gerani e dietro al quale si celano due stilisti milanesi: Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti. Questa volta si danza con nuove geometrie e con volumi insoliti, con opposti che si attraggono, «per allontanarci dalla moda caciarona e volgare». Proporzioni sbagliate (giacca piccola piccola, pantalone vita altissima e cintura dall’enorme fibbia in legno), stampe acquerellate alla Peynet (gonne lunghe), spessori sul fondo a creare effetti tridimensionali di inaspettati balloon. Si passa dagli anni Venti ai Quaranta da Malloni che, prima di ogni altra cosa, studia i tessuti. Ha preso le coperte bianche in piquet che vedevamo sui letti delle nonne, le ha tinte e sovratinte con resine naturali e ne ha fatto dei capi di grande estro. Al tatto, ogni pezzo è concreto e vigoroso, al contrario di La Perla che della leggerezza e impalpabilità ha fatto un credo. Fiori di chiffon ricamati e traforati a laser, balze tagliate a vivo, taffetà cangiante. Dettagli straordinari per gonne gonfie, corte e abiti da sogno.

E chi vuole diventare regina della spiaggia non può che indossare un costume di Fisico disegnato dalla sempre brava Cristina Ferrari. Non passerà certo inosservata con un abito di rete oro. Più da ragazzina i nuovi costumi di Dimensione Danza Beach. Ma la parola sexy non ha, ormai, più età.

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