Nuovo pericolo per gli utilizzatori di Facebook. È di queste ore la notizia che, quasi due anni fa, sono stati rubati i dati di oltre 530 milioni di utenti iscritti alla piattaforma social di Mark Zuckerberg. Numeri di telefono, indirizzi e-mail, dati anagrafici e tutto quanto inserito nelle note biografiche e di contatto è stato sottratto dagli hacker, che hanno pubblicato il tutto in un forum frequentato dai pirati informatici, che possono disporre a loro piacimento di tutti i dati.
Chiunque abbia un minimo di basi informatiche sa perfettamente quali possono essere i rischi nel condividere e divulgare i propri dati personali, eppure centinaia di milioni di persone non si sono fatte problemi a offrirli a Mr Facebook. Il motivo? La percezione di sicurezza fornita da un colosso internazionale come quello di Mark Zuckerberg, che si presume abbia sistemi di controllo all'avanguardia che impediscono il furto. Invece non è così e 533 milioni di persone si sono trovate esposte, senza nemmeno esserne a conoscenza. Certo, il furto risale a quasi due anni fa, ma è improbabile pensare che tutti i soggetti coinvolti abbiano cambiato residenza, indirizzo mail e numero di telefono negli ultimi due anni. Anzi, è plausibile credere che solo una minima parte l'abbia fatto, pertanto tutti gli altri sono ancora esposti ai rischi che derivano da furti come questi.
A rivelare il furto non è stato il sistema di controllo di Facebook ma Alon Gal, chief technology officer della società di computer security Hudson Rock. Il tecnico, grande esperto di rete e di sicurezza informatica, ha condiviso le informazioni con un tweet che ha immediatamente attirato l'attenzione degli utenti. I dati rubati dagli hacker dai server di Facebook appartengono a soggetti residenti in 106 Paesi del pianeta. Essendo circa 500 milioni i dati rubati, considerando che su Facebook sono iscritte più o meno 2 miliardi di persone, è facile arrivare a una percentuale: circ il 25% dei profili del social network di Mark Zuckerberg sono stati violati. Circa un quarto delle persone che hanno un profilo Facebook hanno subito il furto.
Numeri che fanno paura e che impongono qualche domanda a riguardo.
Inoltre, un'idagine esclusiva de La Stampa ha scoperto che l'Italia è il Paese più esposto in questo reato informatico insieme agli Stati Uniti. Pare che sia già stata avviata la segnalazione a Palazzo Chigi per le verifiche di rito e per valutare gli eventuali rischi per la sicurezza nazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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