Alla fine interviene anche il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un'istruttoria a seguito della modifica della privacy policy effettuata da WhatsApp a fine agosto che prevede la messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti dell'app di messaggistica, anche per finalità di marketing.
L'autorità ha quindi invitato la società guidata da Mark Zuckerberg (proprietaria anche di WhatsApp) a fornire tutti gli elementi utili alla valutazione del caso. In particolare, "la tipologia di dati che WhtasApp intende mettere a disposizione di Facebook; le modalità per l'acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati; le misure per garantire l'esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy, considerato che dall'avviso inviato sui singoli device la revoca del consenso e il diritto di opposizione sembrano poter essere esercitati in un arco di tempo limitato".
Il Garante ha chiesto inoltre di chiarire "se i dati riferiti agli utenti di WhatsApp, ma non di Facebook, siano anch'essi comunicati alla società di Menlo Park, e di fornire elementi riguardo al rispetto del principio di finalità, considerato che nell'informativa originariamente resa agli utenti WhatsApp non faceva alcun riferimento alla finalità di marketing".
Mentre restano pochi giorni per negare l'autorizzazione al passaggio dei dati
(leggi le istruzioni per impedirlo), la Germania è già corsa ai ripari e ha bloccato il trasferimento di dati personali. Inoltre, aggiungono le autorità tedesche, Facebook dovrà cancellare qualsiasi dato che ha già ricevuto in Germania da WhatsApp.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.