"Revenge porn", in Italia manca una legge. Ecco la petizione online

Nel nostro Paese non esiste una legge specifica per punire chi, durante o alla fine di una relazione, pubblica su internet - anche a scopo di estorsione - immagini private senza il permesso della persona ritratta. Una petizione chiede di vararla

"Revenge porn", in Italia manca una legge. Ecco la petizione online

Periodicamente, il tema della cosiddetta "revenge porn" torna di moda. Si tratta di un argomento scabroso, rispetto al quale molti fanno finta di niente. Ma la questione, di tanto in tanto, torna di stretta attualità. Colpa di chi, per vendicarsi di essere stato scaricato, pubblica su internet - preferibilmente su siti pornografici - foto e/o video che nascono per restare privati. E che invece diventano in un attimo di dominio pubblico, finendo per compromettere per sempre l'onorabilità e la reputazione delle vittime. Il revenge porn è reato in Inghilterra, Germania, Israele e 34 Stati degli Usa. Non in Italia, dove però il dibattito su questo tema si è acceso dopo il suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza che non aveva resistito alla vergogna di vedersi pubblicato sul web un video pornografico con lei protagonista. Da allora sono passati due anni, l'autore del misfatto - il suo ex fidanzato - è stato rinviato a giudizio per falso, calunnia e accesso abusivo a dati informatici, ovvero le fattispecie di reato che più si avvicinano a quanto successo. Ma non basta. E infatti è sorta una petizione per chiedere al Parlamento italiano di varare una legge ad hoc.

"Il revenge porn - spiegano i proponenti sul sito change.org - è una pratica sempre più diffusa su internet, che consiste nella diffusione o nella minaccia di diffusione, anche a scopo di estorsione, di immagini private senza il permesso della persona ritratta, spesso in risposta alla chiusura di una relazione. Un fenomeno umiliante e lesivo della dignità, che può condizionare la vita delle vittime anche nella ricerca di un impiego e nei rapporti sociali, ma non solo. [...] Ma in Italia per il revenge porn non esiste una legge specifica. Per questo - prosegue l'appello - chiediamo l'introduzione di una legge anche in Italia. Occorrono azioni di prevenzione della violenza di genere e di educazione civica digitale rivolte alla popolazione generale.

Bisogna responsabilizzare i gestori delle piattaforme e delle applicazioni attraverso le quali si effettua il revenge porn. Si devono punire gli autori di reato, occorre dotarsi degli strumenti per fermarli. Occorre infine tutelare e sostenere adeguatamente le vittime".

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