Un cervello collegato a un computer. Alle idee di Elon Musk, l'imprenditore già alla guida di Tesla, SpaceX e The Boring Company, se ne è aggiunta un'altra, che porta il nome di Neuralink, la start-up dedicata alle neurotecnologie i cui progressi, in ambito tecnologico, sono stati svelati dopo due anni di ricerca e di lavoro. Quindi, ora, non soltanto auto elettriche, viaggi spaziali, tunnel sotterranei, da adesso anche collegamenti tra cervello e computer. "Possiamo realizzare un'interfaccia cervello-macchina completa", ha dichiarato da San Francisco Musk, durante una presentazione tenuta alla California Academy of Sciences, trasmessa in diretta streaming. Ed è proprio da lì che l'imprenditore ha evocato la possibilità di "ottenere una sorta di simbiosi con l'intelligenza artificiale".
Il prototipo
L'azienda di Musk ha mostrato la prima versione di un sensore dotato di elettrodi, del diametro di un capello, pensato per essere impiantato nel cervello attraverso una piccola incisione praticata da un robot, costruito appositamente per questo compito di altissima precisione. Musk ha spiegato che l'apparecchio non sarà "stressante da inserire" e che lavorerà via wireless. Di fatto, si tratta di un microchip in grado di sviluppare la memoria e riparare a funzioni motorie compromesse. Il chip dovrebbe agire come una porta Usb-C, la stessa dei Macbook di Apple. Secondo il fondatore di Tesla, in ogni cervello umano, potrebbe esserci posto per impiantare fino a dieci microchip.
Come funzionerà lo strumento
Secondo quanto illustrato da Neuralink, lo strumento comunicherà con un auricolare che trasmetterà, a sua volta, informazioni a un'applicazione per smartphone. L'obiettivo, per ora, è quello di rendere il portatore in grado di controllare il telefono, utilizzando soltanto "il pensiero". Tuttavia, la tecnologia impiegata potrebbe essere applicata anche ad altri strumenti, come le braccia robotiche. Che per Musk rappresenta "un potenziale incredibile", anticipando la speranza di arrivare a impiantare il sensore su un paziente umano "prima della fine del prossimo anno".
La lotta alle malattie del cervello
Secondo quanto spiegato da un neurochirurgo al lavoro sul progetto, uno dei primi ambiti di applicazione allo studio è quello della lotta alle malattie del cervello e alle paralisi. Tuttavia, nel lungo termine, lo scopo potrebbe essere quello di rendere l'impianto talmente sicuro e semplice da consentire, a chi lo volesse, di potenziare la propria mente anche una maggiore potenza di calcolo. Alcune prove, anche se non è ancora dato sapere su chi, verrano fatte entro il 2020 e l'intervento per impiantare i chip nel cervello verrebbe fatto soltanto con anestesia locale.
Neuralink si allarga
Intanto, la
squadra di Neuralink si amplia. Sul sito della start-up, infatti, è già possibile presentare la propria candidatura, visto che l'azienda è alla ricerca di talenti negli ambiti del software, della robotica e delle neuroscienze.
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