Il treno del futuro è italiano potrà fare i 1.000 km all'ora

Il primo test del modello, in scala 1:2, è previsto in estate negli Stati Uniti, in un cilindro lungo poco più di un chilometro e mezzo.

Il treno del futuro è italiano potrà fare i 1.000 km all'ora

Da Milano a Roma a in soli 35 minuti. Non è un sogno. È il progetto di sette studenti della Scuola Superiore Sant'Anna e dell'Università di Pisa.

Il treno del futuro sognato da Elon Musk, il fondatore delle aziende Tesla e Space X, potrebbe diventare realtà grazie ad alcuni studenti italiani. Il progetto è è stato selezionato nella gara mondiale lanciata dallo stesso Musk nel "Design Weekend", in programma il 29 e 30 gennaio ad Austin, nella quarta più grande università degli Stati Uniti, la Texas A&M University.

L'obiettivo della competizione è individuare le idee vincenti per costruire il modello destinato al test dell'Hyperloop, il treno che scorre a velocità incredibili all'interno di un cilindro dove l'aria, a bassissima pressione, riduce al minimo la resistenza al movimento. Un veicolo così potrebbe collegare in 35 minuti due città come Milano e Roma, al costo di circa 20 euro a passeggero.

La "SpaceX Hyperloop Pod Competition" punta quindi ad attirare menti brillanti, cruciali per il rapido sviluppo del progetto, e potenziali investitori. Il primo test del modello, in scala 1:2, è previsto in estate negli Stati Uniti, in un cilindro lungo poco più di un chilometro e mezzo. "Il nostro gruppo è stato selezionato fra i 1.200 che hanno presentato le loro idee da tutto il mondo: siamo molto soddisfatti", ha detto all'ANSA Emanuele Raffaele, che fa parte del gruppo insieme a Luca Cesaretti, Lorenzo Andrea Parrotta, Tommaso Sartor, Giorgio Valsecchi, Sandro Okutuga e Giulio De Simone. Il più giovane di loro ha 23 anni, il più anziano 26. Hanno avuto l'idea di progettare le sospensioni per il treno ultraveloce mentre cercavano un'idea per la tesi. Così hanno letto l'annuncio della competizione e si sono messi al lavoro.

"E' stata un'ottima idea", ha osservato Raffaele. "Abbiamo lavorato sulle sospensioni - ha aggiunto - pensando a garantire il comfort dei passeggeri riducendo le forti vibrazioni causate dall'alta velocità". Partecipare alla competizione è un ottimo risultato: "la bravura di questi giovani è già stata premiata dal raggiungimento di un prestigioso traguardo, ma sono convinto che questo sia solo il punto di partenza per la loro carriera professionale", ha detto Marco Beghini, il docente dell'università di Pisa che li ha seguiti nell'impresa.

Le sospensioni italiane potrebbero, per esempio, essere realizzate nel prototipo destinato ai test in estate ed i sette ragazzi farebbero parte del gruppo incaricato della sperimentazione. E' anche possibile che il loro progetto trovi dei finanziatori, o che altri gruppi siano interessati al loro lavoro.

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