Tecnologie all'avanguardia a favore della riabilitazione

Trattamenti con nuovi sistemi robotici. La realtà si occupa di cura e accoglienza di disabili e anziani

Innovazione tecnologica e continuità assistenziale. La Fondazione Don Gnocchi è accanto ai più fragili. I passi in avanti compiuti dalla tecnologia e dalla robotica, in particolare negli ultimi anni, hanno trovato un fertile terreno di applicazione nel campo della salute.

Anche la medicina riabilitativa, di conseguenza, sta sempre più largamente usufruendo di nuove applicazioni e supporti, proponendo un gran numero di nuovi sistemi di trattamento.

La Fondazione Don Gnocchi - realtà leader in Italia nell'accoglienza, cura e assistenza delle persone più fragili, dai bambini con disabilità, agli anziani non autosufficienti, dai pazienti che necessitano di riabilitazione in ambito neuromotorio e cardiorespiratorio, ai malati oncologici in fase terminale - ha investito e sta investendo in tecnologie d'avanguardia per la riabilitazione. I sistemi robotici permettono, infatti, di aumentare l'intensità di trattamento (movimenti ripetuti nel tempo); di proporre scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente, come ad esempio l'utilizzo della realtà virtuale; di realizzare protocolli personalizzati secondo le caratteristiche cliniche del singolo paziente e, infine, di misurare in modo oggettivo la risposta al trattamento.

Il tutto con la consapevolezza che le tecnologie e i robot possono migliorare il risultato di un intervento riabilitativo, a patto che siano sempre «gestiti» dal medico e dal terapista, a cui spetta il compito ultimo di stilare il programma di lavoro del paziente, sulla base della sua patologia e del suo recupero funzionale.

In un'ottica di continuità assistenziale, le tecnologie impiegate dalla Fondazione spaziano dalla robotica riabilitativa agli ambulatori ad alta tecnologia per il trattamento dei bambini, fino a un approccio sperimentale di tele-riabilitazione, in cui il terapista, dalla centrale di controllo, è in contatto audio-video («telepresenza») con il paziente, che può comodamente seguire gli esercizi riabilitativi dal proprio domicilio.

Oggi la Fondazione Don Gnocchi - riconosciuta Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) conta 5.700 operatori, destinatari di una costante azione formativa. Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio sanitario nazionale - oltre a linee di attività privata integrativa e privato sociale - in 28 Centri residenziali e una trentina di ambulatori, distribuiti in 9 regioni, con 3.713 posti letto e oltre 3 milioni e 300mila persone assistite in media ogni anno. Riconosciuta Organizzazione Non Governativa (ONG), la «Don Gnocchi» è inoltre impegnata in progetti di solidarietà nei Paesi in via di sviluppo.

Numeri e attività sottolineate anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita recentemente, proprio al Centro IRCCS «S. Maria Nascente» di Milano, dove ha elogiato e incoraggiato l'impegno di responsabili, operatori e volontari e ha incontrato pazienti e loro familiari.

«La principale caratteristica della Fondazione - spiega don Vincenzo Barbante, nuovo presidente, quarto successore di don Gnocchi, alla guida dell'Opera da alcuni mesi, dopo l'esperienza di quasi 25 anni di monsignor Angelo Bazzari, oggi presidente onorario - resta quella di essere una realtà che produce umanità. Il nostro stile continua a essere quello indicato dal fondatore ed efficacemente espresso nella Carta dei valori: l'attenzione ai più fragili e ai bisogni urgenti e prioritari, con uno stile capace di coniugare managerialità e solidarietà, con una costante preoccupazione formativa e con il sapiente utilizzo della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica, sapendo guardare anche oltre i confini nazionali, perché quello della Don Gnocchi sia un messaggio capace di varcare ogni frontiera e raggiungere ogni cuore».

Senza mai dimenticare l'ammonimento del beato don Gnocchi: condividere la sofferenza è il primo passo terapeutico.

FdM

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