Più dettagli emergono sul presunto suicidio di Konstantin Koltsov e più pare perdere consistenza l'ipotesi del gesto volontario: nella stanza dell'albergo di Miami in cui lo scorso lunedì 18 marzo è stato ritrovata la salma dell'ex giocatore di hockey su ghiaccio sono stati rinvenuti una serie di indizi che non lascerebbero presagire la sua intenzione di togliersi la vita.
Gli inquirenti paiono prediligere l'ipotesi del suicidio, ma alcuni dettagli rivelati dall'ex moglie della vittima Julija Mikhailova potrebbero nuovamente mischiare le carte in tavola, aprendo nuovi scenari. La donna ha dichiarato a un quotidiano bielorusso di essere riuscita ad accedere alla casella di posta elettronica del marito, riuscendo ad acquisire delle informazioni che parrebbero proprio escludere la tesi del gesto volontario.
Al momento gli investigatori ritengono che Koltsov si sia suicidato lanciandosi nel vuoto dal balcone della propria camera al St. Regis Bal Harbour Resort, struttura ricettiva in cui alloggia anche la compagna Aryna Sabalenka, numero 2 del ranking Wta impegnata in questi giorni nel prestigioso Miami Open.
Julija Mikhailova ha invece riferito durante la sua intervista una serie di dettagli inediti, sia sulla scena che sulle condizioni del 42enne, in grado di insinuare qualche dubbio sulla tesi portata avanti dagli inquirenti. "Probabilmente era molto ubriaco", spiega la donna al quotidiano bielorusso Zerkalo. "Nella stanza dove alloggiava Konstantin sono state trovate bottiglie vuote di alcolici. C'era un balcone con vista sull'oceano, Konstantin probabilmente non si rendeva conto di quello che stava facendo", considera l'ex moglie di Koltsov.
Ma non è solo il presumibile stato di alterazione a far nascere il sospetto che non si sia trattato di un gesto volontario. Julija Mikhailova ha riferito infatti anche di essere riuscita ad accedere alla posta elettronica dell'ex atleta, e di aver dato un'occhiata, trovando prenotazioni di viaggi e auto a noleggio già pagate. "Abbiamo ancora il vecchio computer di famiglia con l'e-mail di Konstantin", precisa Julija. "Conoscevo le password e sono riuscita ad aprire alcune e-mail. Konstantin aveva prenotato anche appartamenti in un'altra località e aveva già pagato tutto. Ha noleggiato anche un'auto per molto tempo. Konstantin non aveva intenzione di morire. Tutto, ovviamente, può darti alla testa, ma non c'era nessun segnale".
Qualcosa, insomma, non torna con l'ipotesi suicidio fortemente sostenuta dalla sezione omicidi del Miami-Dade Police Department, che parla di una "morte non sospetta". Le indagini, comunque, sono tuttora in corso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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