Il cuore dell'ItalDavis davanti al Sinner sempre più leader

Berrettini e Cobolli soffrono ma piegano l'Olanda "guidati" dal tifo dell'altoatesino

Il cuore dell'ItalDavis davanti al Sinner sempre più leader
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Una squadra di numeri uno. L'Italia di Coppa Davis vola a Malaga per la fase finale della massima competizione tennistica tra nazioni (19-24 novembre) e ha concluso ieri la sua cavalcata alla Unipol Arena di Bologna al primo posto del Gruppo A, grazie alla vittoria contro l'Olanda per 2-1 - il successo serale nel doppio dei Tulipani Koolhof/van de Zandschulp (7-6 7-5 su Bolelli e Vavassori) regala anche a loro il pass -. Gli azzurri nel sorteggio di giovedì 19 troveranno l'Australia, finalista l'anno scorso, o l'Argentina.

Il tutto si è consumato sotto gli occhi di Sinner, venuto per l'occasione a godersi lo spettacolo. L'ha fatto a proprio modo Jannik, con profilo basso e non volendo rilasciare dichiarazioni o festeggiare il suo successo personale a New York. Il n.1 del mondo ha voluto lasciare spazio ai veri protagonisti sul veloce indoor emiliano. E così, presente in panchina, l'altoatesino si è goduto la rimonta del suo amico Matteo Berrettini contro van de Zandschulp. Perso il primo set 6-3, Matteo ha saputo trovare le energie e il tennis per piegare la resistenza del rivale, con il suo strepitoso dritto a lasciare i buchi per terra e mandando fuori giri il neerlandese con il suo magico rovescio in back, unico nel circuito come arma d'attacco. 6-4 6-4 il punteggio nelle restanti frazioni, a regalare il primo punto alla formazione azzurra. «Il mio avversario ha giocato una partita di altissimo livello e io sono riuscito a trovare una crepa nel momento giusto. Sono rimasto lì, con la gioia di giocare», ha raccontato Matteo.

A colpire l'attenzione l'abbraccio con Jannik Sinner e Flavio Cobolli: «A Jannik ho detto che mi sarebbe servito rispondere come fa lui, mentre con Flavio c'è un rapporto speciale da quando siamo piccoli». Già, un legame che viene da quel Lemon Bowl del 2011, quando Berrettini (15 anni) e Cobolli (9 anni) apparivano in maniera diversa davanti alle telecamere: il primo sciolto e disinvolto, con il sogno nel cassetto di entrare nei primi 100 giocatori del mondo, e l'altro più introverso e intento a sgranocchiare le sue patatine, ma con una passione per il tennis più grande di lui. Da Roma a Bologna 2024 di acqua ne è passata sotto i ponti e quei due ragazzi hanno trovato la forza per far trionfare l'Italia. Flavio doveva cancellare le brutte sensazioni della sconfitta contro il belga Bergs e c'è riuscito con una prestazione di qualità e carattere, piegando le mira di un tennista insidioso come Griekspoor, battuto 7-6 4-6 6-3.

Grande gioia alla fine e un'uscita divertente ai microfoni, nell'intervista a caldo: «Sinner mi stava guardando? Meno male che a un certo punto è andato via...

», la battuta del romano, alludendo a qualche colpo non così riuscito dal classe 2002 tricolore. Un'Italia spiritosa e ambiziosa che vola in Spagna con il desiderio di confermarsi e conquistare la seconda Insalatiera consecutiva.

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