Termosifoni rotti: a scuola con guanti e berretto

Rimpallo di competenze tra Comune e Provincia: all’Istituto magistrale «Montessori» si muore di freddo

Luca Rocca

Provincia e Campidoglio fanno a scaricabarile e intanto i ragazzi muoiono di freddo. E con le temperature di questi giorni non è davvero un’esagerazione.
L’istituto magistrale «Maria Montessori» di via Casperia, a due passi da viale Somalia, è da circa due mesi privo di riscaldamento ma Daniela Monteforte, assessore provinciale alle Politiche della scuola, così commenta la situazione: «La competenza è del comune, che è intervenuto tempestivamente per risolvere il problema».
Una dichiarazione più che paradossale se si pensa che la preside dell’istituto da mesi chiama il comune e la provincia perché intervengano, senza ottenere risultati concreti.
In realtà i tecnici sono già stati inviati qualche settimana fa, ma a detta dei ragazzi, invece di riparare il danno, lo hanno addirittura peggiorato. Da quel momento il nulla, anzi il freddo. Ecco perché ieri mattina gli allievi della «Montessori» sono scesi in piazza a protestare nei pressi della sede della Provincia, a palazzo Valentini. A riceverli l’assessore Monteforte che, dopo aver sottolineato come «il problema non sia di competenza della provincia ma del comune», ha assicurato che in un modo o nell’altro si interverrà risolutivamente entro cinque o dieci giorni.
Ovviamente i ragazzi non l’hanno presa molto bene e c’era da aspettarselo. Non capiscono perché attendere altri dieci giorni, visto che il problema non solo è stato segnalato da mesi ma soprattutto è ormai ben conosciuto sia dal comune che dalla provincia.
E pensare che Monteforte ha pure sottolineato che «la Giunta Gasbarra si è attivata da tempo per avere un contatto diretto e costante con i ragazzi e con le dirigenze scolastiche». Sarà, ma i risultati per ora non si vedono, tanto che gli studenti chiederanno alla preside la chiusura temporanea della scuola fino a quando il problema non sarà definitivamente risolto.
Germana e Alessandro, due dei ragazzi presenti in piazza, non hanno dubbi in proposito: «Siamo in questa situazione da prima di Natale, sono stati capaci solamente di peggiorare il problema e di rinviarne la soluzione».
Adesso la loro ultima speranza è affidata all’assessore, che ha promesso di fare da intermediario con il comune.

Ma l’ira degli studenti, in realtà, è rivolta anche contro il preside, accusato di aver chiesto agli studenti di scioperare senza però informarli dei contatti che aveva già avuto con le istituzioni competenti.
Infine, a protesta ormai conclusa, una battuta pronunciata da un altro imbacuccato studente: «Sarà che il sindaco Veltroni si è recato troppe volte in Africa e ora forse non sente più il freddo. Ma noi sì».

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