Open Arms, Iuventa e quelle Ong che sostengono la Palestina

Invocano il "decolonialismo" della Palestina, tengono il conto dei morti, ma solo se questi non sono israeliani: così le Ong mostrano il loro vero volto

Open Arms, Iuventa e quelle Ong che sostengono la Palestina
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Il mondo di sinistra è piuttosto variegato e dallo scoppio della guerra sta mostrando il suo vero volto, fatto di ipocrisie e di contraddizioni. L'estrema sinistra che si schiera con Hamas, scambiando attacchi terroristici per "Resistenza", è forse la fotografia più chiara di un'ideologia confusa. Perché gli stessi che dicono di essere antifascisti e democratici poi inneggiano a "Tel Aviv che brucia" e sostengono un'organizzazione estremista che mette al rogo gli omosessuali e sputa, se non uccide, e donne che non indossano il velo. Tra centri sociali, collettivi rossi e "cattivi maestri" si inseriscono anche le Ong. Ma non tutte. A onor del vero, infatti, in questi giorni le organizzazioni non governative sembrano essere spaccate tra chi sostiene la Palestina e chi, invece, appoggia Israele.

La più schierata in favore dei palestinesi è Open Arms, Ong spagnola fondata da Oscar Camps, ben nota in Italia per il processo che la vede opposta a Matteo Salvini. Il suo fondatore, in un post di pochi giorni fa, ad attacco terroristico di Hamas già effettuato, scriveva: "Ciò che sta accadendo in Palestina/Israele è terribile. Ma non è solo terribile quando muoiono gli israeliani. Tra il 2000 e il 2021 sono morti 9.476 palestinesi e 1.246 israeliani, nello stesso periodo sono morte più di 36.000 persone nel Mediterraneo. Le politiche di morte costano vite umane non solo in Palestina/Israele, ma anche ai nostri confini o nel Mediterraneo".

Resta da capire quale sia il collegamento tra il Mediterraneo e il resto ma Camps fa evidentemente parte di quei maître à penser moderni incapaci di sostenere pienamente il proprio pensiero, per paura di essere criticati, e allora lo girano su "sì, ma...". Un copione comune in questi giorni. La pagina della sua Ong, invece, non si schiera apertamente ma basta controllare a quali post mette i like per capire quale sia l'orientamento di questa organizzazione che, come spesso piace fare in questi giorni all'estrema sinistra, sostiene chi tiene il conteggio dei morti palestinesi ma si dimentica degli oltre mille israeliani, presi casa per casa, trucidati durante una festa, decapitati dai miliziani di Hamas. Per altro, ed è bene ricordarlo, il Pd sembra avere una connessione forte con questa Ong, come dimostrano le sortite a bordo dei sui esponenti.

Ma non è certo l'unica. La Ong Maydayterrano dice che "i diritti umani saranno sempre la nostra bandiera" e che "l'uccisione di civili, l'attacco a scuole, ospedali o ambulanze sono limiti che non dovrebbero mai essere oltrepassati". Tutto questo in relazione alla Palestina, perché l'attacco che ha portato all'uccisione di centinaia di giovanissimi durante un rave non è per loro una violazione dei diritti umani.

E loro sono quelli che vorrebbero fare la morale all'Italia sui migranti, al pari di Iuventa che invoca il "decolonialismo" della Palestina, dando il suo apprezzamento al primo post di un thread in cui si accusa il mondo accademico che "ama decolonizzare tutto tranne la terra occupata".

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