![La scia di attentati che può cambiare il volto alla Germania](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/13/1739452726-azt-vu3m42zrfiivvi9-ansa.jpg?_=1739452726)
Non c'è pace in Germania, alla vigilia delle importanti elezioni del prossimo 23 febbraio. Questa mattina il Paese è nuovamente scosso da un presunto attentato a Monaco, dove almeno 28 persone sono rimaste ferite quando un'auto si è schiantata contro la folla. Il tutto a poche ore dalla importante Conferenza sulla sicurezza a cui parteciperanno i leader mondiali.
L'auto guidata era da un afghano di 24 anni ha investito i pedoni nel centro della città. Il conducente è stato "messo in sicurezza" e al momento non rappresenta un'ulteriore minaccia, secondo le autorità. L'uomo, richiedente asilo, è già noto alle forze dell'ordine per furto e reati in materia di stupefacenti. Markus Soeder, presidente della Baviera, ha dichiarato alla stampa che "si è trattato presumibilmente di un attentato".
L'attentato a Magdeburgo
Nell'ultimo anno, il Paese ha vissuto più volte l'incubo attentati. Non ultimo quello del 20 dicembre 2024, in cui un SUV è stato guidato in mezzo alla folla al mercatino di Natale di Magdeburgo, uccidendo 6 persone e ferendone almeno altre 299. Il conducente dell'auto, l'attivista anti-Islam cinquantenne Taleb Al-Abdulmohsen, venne arrestato sulla scena. Le autorità tedesche hanno descritto il sospettato come un islamofobo.
Dell’attentatore si è detto tutto e il contrario di tutto: "islamofobo" e simpatizzante dell'Afd, poi un progressista di sinistra e sionista. E ancora, "ex musulmano" che temeva di essere perseguitato e ucciso in Patria. Poi ancora, vecchi tweet lo mostrarono a tifare per Hamas a Gaza. Di tutte queste contraddizioni resta l’orrore compiuto a pochi giorni dal Natale, in un mercatino traboccante di occidentali. L’attacco aveva portato l’Afd a organizzare una manifestazione "in memoria" delle vittime dell'attacco, infiammando il dibattito sulle politiche in materia di migranti e sicurezza.
La scia di sangue dell'ultimo anno in Germania
Andando a ritroso nel tempo, anche l’estate tedesca è stata segnata da attacchi inquietanti. Nella sera del 23 agosto 2024, in occasione delle celebrazioni per il 650esimo anniversario della città di Solingen nel Nord-Reno Vestfalia, un uomo aggredì i passanti con un coltello. Nell'attacco sono morte 3 persone e altre 8 sono rimaste ferite, 4 gravemente. Anche gli Europei di calcio sono stati segnati da un attacco simile, sebbene non mortale, nella fan-zone di Stoccarda durante la proiezione della partita tra Repubblica Ceca e Turchia del 26 giugno. Tre persone ferite, prima dell'intervento della polizia che aveva arrestato un 25enne siriano. Appena dodici giorni prima, in occasione della partita inaugurale del torneo tra Germania e Scozia, un uomo aveva fatto irruzione nel giardino di un'abitazione a Wolmirstedt, in Sassonia-Anhalt, accoltellando diverse persone che si erano riunite per seguire l'incontro in televisione. L'attentatore, un 27enne afghano, aveva già precedenti per aver aggredito e ucciso un connazionale 23enne. Il 31 maggio, invece, a Mannheim un altro afghano uccise l'agente di polizia Rouven Laur. Nell'attacco furono ferite gravemente anche altre cinque persone. L'obiettivo era in realtà Michael Stürzenberger, attivista 'anti Islam' e presidente del movimento civile Pax Europa, pochi giorni prima delle elezioni europee.
L'avanzata dell'Afd
Intanto, fra i cittadini tedeschi monta la rabbia e la paura. Quest'ultima, potenziata dall'imprevedibilità di attacchi che non sono più orchestrati sul modello quadista, bensì spesso avvengono per mano di lupi solitari e con mezzi come auto e coltelli. Episodi continui che creano terreno fertile all'Afd, che miete consensi: "L'autista dell'attacco terroristico a Monaco era un richiedente asilo afghano noto alla polizia. Ancora una volta, molte persone sono rimaste gravemente ferite e ancora una volta donne e bambini sono stati tra le vittime. La mia più profonda solidarietà va alle vittime e alle loro famiglie. Continuerà così per sempre? Serve un cambiamento nella politica migratoria ora!", ha commentato la co-leader del partito e candidata cancelliere, Alice Weidel.
Il partito sembra avviarsi verso il suo più forte risultato elettorale nazionale e si candida a guidare il Paese. Anche se è altamente improbabile che prenda presto il potere, è diventata un fattore che gli altri politici non possono ignorare e ha contribuito a plasmare il dibattito tedesco sull'immigrazione. L'AfD è uscita trionfante dalle elezioni del Parlamento europeo a giugno e a settembre, il loro falco più noto Björn Höcke ha vinto.
L'AfD giunge alle elezioni del 23 febbraio con una rinnovata fiducia e un linguaggio radicale. Weidel porta con sé alle urne la sua idea di “remigrazione”, chiedendo deportazioni su larga scala di persone che non hanno alcun diritto legale di stare in Germania.
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