Test antidroga ai politici: a sinistra argomento tabù

Lo scorso novembre ha suscitato polemiche a non finire da parte della maggioranza di centrosinistra la proposta del gruppo consiliare del Pdl della provincia di Roma dei narcotest volontari per consiglieri e assessori. Stessa cosa è avvenuta alla Regione Lazio. A palazzo Valentini, il presidente Nicola Zingaretti, pur essendo possibilista al riguardo, ha proposto invece l’anagrafe degli eletti, mentre alla Pisana il reggente Esterino Montino non ha certo dato vigore all’iniziativa. Conclusione: a tutt’oggi alla provincia la richiesta del Pdl è rimasta affossata, così come alla regione dove non se ne parla più, nemmeno da parte della candidata del centrosinistra alla presidenza Emma Bonino.
«È calata una fitta nebbia sulla nostra proposta - sostiene Francesco Petrocchi (Pdl), vice presidente vicario del consiglio provinciale - ma l’argomento sta ritornando alla ribalta politica per merito di Renata Polverini».
In effetti la candidata del Pdl alla presidenza della Pisana nel corso della trasmissione televisiva di approfondimento politico «KlausCondicio» si è espressa favorevole a «un test antidroga per consiglieri e assessori regionali come in Parlamento», sottolineando poi decisamente: «Io posso farlo anche adesso qui direttamente in trasmissione».
Entrando nel merito della domanda, la Polverini ha precisato come «a volte su tale questione si hanno comportamenti fondamentalmente ipocriti, anche strumentali. Come presidente della Regione il mio eventuale impegno sul piano dell'educazione e della formazione sarà prioritario. Utilizzerò ogni strumento di contrasto in mio possesso contro l’uso e la normalizzazione delle sostanze stupefacenti».
A tanta chiarezza non è corrisposta altrettanta trasparenza di idee sulla questione da parte di Emma Bonino, che finora ha evitato di esprimersi al riguardo.

«Sarebbe interessante sapere dalla candidata della sinistra - sostiene Petrocchi - come giudica la proposta dei narcotest per i futuri assessori e consiglieri regionali: la pensa come i senatori radicali Perduca e Poretti che nel 2007-2008 si opposero persino ai narcotest per avere la patente di guida o la pensa come Daniele Capezzone, ex segretario radicale e oggi portavoce del Pdl, che già nel 2006 interveniva in favore dell’iniziativa? Gli elettori - conclude Petrocchi - hanno tutto il diritto di essere amministrati da persone in grado di intendere e di volere, non annebbiate dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. Per questo occorre che i candidati al consiglio regionale si sottopongano al narcotest rendendo pubblici i risultati. La politica è servizio ai cittadini».

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