Toghe ancora all'attacco Telefonata Fassino-Consorte Rinvio a giudizio per il Cav

Cambio di linea della procura di Milano che ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi in merito alla pubblicazione su il Giornale della telefonata tra Fassino e Consorte sulla scalata Bnl-Unipol

Toghe ancora all'attacco Telefonata Fassino-Consorte Rinvio a giudizio per il Cav

Cambio di linea. Alla fine, la procura di Milano ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi in merito alla pubblicazione su il Giornale della telefonata tra Piero Fassino e Giovanni Consorte in cui l’allora segretario dei Ds diceva al numero uno di Unipol: "Abbiamo una banca?".

La procura, così facendo, aderisce alla prospettiva indicata dal gip Stefania Donadeo che aveva imposto l’imputazione coatta per rivelazione di segreto d’ufficio. Fino a oggi, la procura aveva sempre sostenuto l’archiviazione per l’impossibilità di avere elementi sufficienti tali a sostenere l’accusa in tribunale. Adesso però davanti all’iniziativa del gip, il capo della procura Edmondo Bruti Liberati e il pm Maurizio Romanelli hanno deciso di adeguarsi.

Lunedì in udienza Romanelli chiederà al gup di rinviare a giudizio l’ex premier che il 24 dicembre del 2005 ricevette nella residenza di Arcore il file con la conversazione intercettata che non era stata ancora trascritta e messa a disposizione delle parti. I difensori di Berlusconi lunedì riproporranno l’eccezione di competenza territoriale già proposta e bocciata dal gip. Niccolò Ghedini e Piero Longo sosterranno che il fascicolo va trasmesso all’autorità giudiziaria di Monza nel cui distretto rientra Arcore.

Secondo i legali infatti l’episodio al centro della causa è rimasto da solo e non vi sarebbe più alcuna connessione con le responsabilità degli altri tre imputati sui quali aveva deciso il gip con un processo con il rito abbreviato e due patteggiamenti.

Paolo Berlusconi editore de Il Giornale sarà invece processato a gennaio per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, ricettazione e millantato credito.

Nelle stessa vicenda è indagato Maurizio Belpietro direttore del quotidiano di via Negri all’epoca dei fatti ma sui fatti a lui contestati sta per scattare la prescrizione.

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