Tonino nei verbali della cricca

Intercettati due indagati: "Sono tutti compromessi, anche Tonino". Secondo un finanziere l'ex pm avrebbe segnalato ai giudici il possibile coinvolgimento di Mastella in un'inchiesta su una truffa. Leggi la conversazione

Tonino nei verbali della cricca

di Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica

Ci mancava solo Tonino, nel caso della «cricca». La macchia si spande e sfiora il leader dell’Italia dei valori. Di Pietro è «compromesso», come tutti al ministero, «una manica di banditi». A parlare al telefono (intercettati dagli inquirenti) sono il numero uno della Btp Riccardo Fusi e il suo vice, Roberto Bartolomei. I due (entrambi indagati) hanno appena saputo che il dicastero delle Infrastrutture non restituirà all’impresa il cantiere della scuola Marescialli di Firenze. È il 17 febbraio 2010, Bartolomei a quel punto si sfoga. Citando il leader Idv e un «Lu», probabilmente Pietro Lunardi, predecessore di Tonino al ministero delle Infrastrutture: «Non c’è mica nessun problema... tanto, ascolta, questo è un film bell’e visto (...) lì sono tutti compromessi, dal ministro a tutti i sottosegretari...». Frasi, commenti, brani di chiacchierate. Uno squarcio su una realtà che - stando ai fatti - sarebbe molto più complessa di quella raccontata finora.

Complessa anche l’altra indagine in cui è coinvolto Di Pietro e che sarà oggetto di interrogazione parlamentare da parte del senatore Gramazio del Pdl. Secondo un finanziere l’ex Pm avrebbe segnalato ai giudici il possibile coinvolgimento di Clemente Mastella in un’inchiesta su una truffa. Alessandro Giorgetta, imprenditore finito in carcere e tutt’ora sotto processo, avrebbe denunciato: «Al mio processo uno dei testimoni ha riferito di aver ricevuto dalla Guardia di finanza un verbale già compilato con cui accusare il leader dell’Udeur».

A provarlo ci sarebbero anche delle registrazioni, in cui un finanziere spiega esplicitamente che «il procedimento riceveva impulso da una segnalazione dell’onorevole Di Pietro che

avanzava l’ipotesi di coinvolgimento dell’onorevole Mastella». Tutti gli elementi sono al vaglio della Procura di Bari, ma che se confermati getterebbero una nuova luce sull’immensa influenza di Tonino sulla giustizia italiana.

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