Riecco Abbado, quello degli alberi. Il direttore d’orchestra, atteso per il momento invano sul podio della Scala, si prende una sana boccata d’aria e riappare in terra lombarda ma lontano da cantieri e allagamenti. Il palcoscenico, questa sera, è la bucolica cornice di Morimondo, ovvero le volte di una delle abbazie cistercensi più suggestive della regione. Per l’occasione, in attesa di un eventuale ma quantomai dubbio rientro al Piermarini e delle ancora più dubbie piante sotto la Madonnina, dirigerà col piglio che gli si conviene l’Orchestra Mozart. Un evento che si deve al Fai da anni impegnato nella tutela e nella valorizzazione dell’arte, della natura e nel paesaggio. La figura simbolo di Claudio Abbado, fondatore della storica Filarmonica e spirito civico sensibile all’ambiente, ben si addice allo spinoso tema che il maestro non tralascia di rimarcare con la consueta vis polemica: «Lo sanno tutti che il nostro patrimonio artistico e culturale è unico al mondo, ma nonostante questo, la cultura in Italia continua a non ricoprire ruoli di primaria importanza nei programmi di chi ci governa». Parole dure dette da chi, in nome della cultura dell’ambiente, ha in questi anni trasformato la sua proprietà in Sardegna in un fantastico parco. «Troppo spesso - dice Abbado - si sente dire che 'la cultura non rende', ma ritengo che sia vero il contrario. Il fatto che investire nellacultura e valorizzarla sia sempre e comunque proficuo, umanamente e anche economicamente, è un messaggio molto importante». In attesa che la cultura torni ad essere considerata un bene primario e non il primo oggetto di tagli alla spesa, il maestro sceglie ancora di rifugiarsi nella sua musica e alle 20.30 dirigerà un programma quasi interamente rivolto al sacro: la prima parte è dedicata a Johann Sebastian Bach, con tre arie tratte dalla Passione Secondo Matteo e dalla Passione Secondo Giovanni. A seguire il Concerto per violino in Mi maggiore BWV 1042, solista Giuliano Carmignola, uno dei massimi interpreti del violino barocco e moderno.
«Piuttosto che proclami o polemiche, preferiamo, assieme a tanti amici musicisti, continuare a portare la musica in luoghi storici di grande valore e bellezza. Concerti come quello di oggi per il Fai sono il modo più efficace di valorizzare questi luoghi di grande importanza architettonica e di sostenere fortemente chi si adopera per salvaguardarli ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.