Mica per niente Francesco Totti (nella foto) è «er core de Roma». E «er core» non si insulta. Non cè pace per la Roma intesa come squadra di calcio, ora finita al centro del tormentone economico-calcistico per le difficoltà finanziarie in cui si dibatte la società dei Sensi. Tanto che Rosella, alle prese con gli acquirenti che fanno capo a Vinicio Fioranelli, è scesa in campo direttamente per difendere il «suo» capitano: «Continuerai a essere la storia della Roma». Un putiferio scoppiato per lesa maestà, quella di Nicola Irti, legale di Fioranelli, che è esploso sentenziando che è Totti, non i Sensi «la rovina della Roma. Via, aria, vi sta rovinando. Vi sta rovinando».
Unaffermazione che ha scatenato lintera città e la sua classe politica. Dal presidente della Provincia al sindaco, dallex sindaco al governatore, dai deputati del Pdl a quelli dellUdc, da quelli del Pd a Maurizio Costanzo, la città si è compattata al suo «simbolo», da quel Totti-gol che ha scalzato Falcao, Di Bartolomei, Pruzzo, Graziani e quantaltri hanno fatto la storia giallorossa.
«Lui è limmagine vincente della capitale - ha tuonato Nicola Zingaretti -. È una risorsa preziosissima, una delle poche bandiere del calcio italiano, un patrimonio della città». «Chi offende Totti, offende il calcio italiano» gli ha fatto eco Gianni Alemanno. «Bisognerebbe avere più rispetto per un grande giocatore e un simbolo calcistico. Bisogna portare a esempio un ragazzo che ha giurato fedeltà a una città» ha aggiunto Piero Marrazzo.
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