Tredici Pietro, il Morandi rap che fugge dai luoghi comuni

Nel disco "Non guardare giù" canta la propria indipendenza. "Sanremo? Ci ho provato e lo rifarò"

Tredici Pietro, il Morandi rap che fugge dai luoghi comuni
00:00 00:00

In effetti, Tredici Pietro ha proprio lo spirito dell'artista, altro che figlio di. «Sono la mosca bianca del rap». D'accordo, si chiama Pietro Morandi, terzo figlio di Gianni, eppure è ribelle e sincero come chi ha fatto davvero la gavetta e ha giocato, talvolta perdendo, soltanto con le proprie armi. «Lui ed io apparteniamo a due mondi diversi e quindi è difficile comunicare. Ci sono momenti in cui questo rapporto non mi fa stare bene perché ho sempre cercato di impormi per quello che sono. Non è un discorso da ingrato ma volevo uscire con la mia voce». E ce l'ha fatta. Venerdì 4 aprile esce il suo terzo disco che già dal titolo spiega quanto sia complicato il mondo di questo ventisettenne, Non guardare giù. «Da una parte è un invito a smetterla di essere chinati, magari anche solo a guardare il cellulare». E dall'altra? «È la constatazione che spesso siamo indifferenti a ciò che di accade intorno, insomma ce ne freghiamo della m.... che vediamo».

Bolognese anche nell'accento, trapiantato a Milano senza grandi soddisfazioni, Tredici Pietro parla senza fare sconti, incespica qui e là sui macro sistemi specialmente politici, ma è pugnace e sincero come si capisce anche dal disco che ha «solo» tre pezzi rap e dieci che spaziano dall'acustico al rock italiano passando per drum'n'bass e soul. «Il rap non è soltanto un tipo di musica, è una tecnica che esiste anche nel jazz. Nell'ultimo anno ho ascoltato in continuazione i Talking Heads prodotti da Brian Eno ma riconosco che negli ultimi decenni chi ha avuto qualcosa da dire lo ha fatto con il rap».

Quando parla, Tredici Pietro si accende e gesticola con le sue manone («Però sono più piccole di quelle di mio padre»).

E rivendica sempre, persino troppo, una indipendenza di pensiero che squilla chiara in tutte le sue canzoni: «Sono qui a inseguire un sogno di cui parlo male». L'anno scorso ha inseguito anche Sanremo e ci riproverà, dice, se «ho un pezzo che mi rispecchi» salvo poi aggiungere «ma che cosa ci vado a fare se mio padre ci va un anno si e un anno no?».

Più indipendente di così.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica