Da un momento all'altro. È stata proprio una questione di attimi perché giovedì pomeriggio in via Padova la polizia si trovasse accerchiata da oltre una trentina di immigrati urlanti, accorsi «in difesa» di un pregiudicato algerino di 17 anni davanti a un ristorante etnico. Il giovane, infatti, era appena stato bloccato dagli investigatori della squadra mobile, i «Falchi», che lo accusano di aver rapinato venerdì scorso, insieme a due complici, in via dei Giardini - quindi in pieno centro e a due passi dalla questura - un turista montenegrino di 56 anni del suo orologio di lusso, un cronografo Audemars Piguet del valore di 20mila euro. Un episodio, quello dello scippo, che aveva fatto scalpore dopo che l'autore materiale, anche lui 17enne ma di origine marocchina, durante le fasi dell'arresto in via dell'Annunciata aveva procurato prima un trauma distorsivo al dito di un agente, quindi aveva sferrato una testata a una poliziotta, rompendole il setto nasale. Il ragazzo era stato portato al Beccaria.
Dopo quel fermo le indagini in questi giorni non si sono fermate e giovedì è arrivata la svolta con la cattura dei due complici del marocchino. Il primo è stato individuato in viale Monza poco prima delle 18. Il ragazzo, anche lui marocchino ma 19enne, era vestito esattamente come il pomeriggio dello scippo di via dei Giardini. In un primo tempo, davanti alla polizia l'immigrato si è spacciato per minore (ha dichiarato di essere nato nel 2008, ndr) ma i successivi accertamenti ne hanno rivelato la maggiore età, quindi è stato arrestato per rapina e portato a San Vittore. Nel frattempo si è scoperto che qualche settimana prima era stato controllato in città e denunciato per droga. Affidato a una comunità, era però fuggito poco dopo.
Un'ora dopo tocca all'altro complice, individuato nella vicina via Padova. Anche stavolta, però, com'era accaduto qualche giorno prima in centro, l'arresto si rivela tutt'altro che una passeggiata. Quando i poliziotti si avvicinano all'algerino 17enne fuori dal ristorante di via Padova lui, che ha molti precedenti alle spalle e comprende di trovarsi in trappola, gioca la sua ultima disperata carta, iniziando a urlare in arabo per chiedere aiuto. È un attimo e i «Falchi» e le «Volanti» vengono letteralmente circondati da una trentina di nordafricani, tra cui nel frattempo si sono mischiati anche alcuni anarchici. Tutti inveiscono e gridano, qualcuno tira anche degli oggetti contro la polizia in una atmosfera che si fa via via sempre più rovente. Gli uomini della questura però non si fanno intimorire e riescono a trascinare via il giovane algerino, per poi portarlo a San Vittore, anche lui accusato di rapina. Attraverso successivi accertamenti emerge che il ragazzo era già stato destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a giugno 2023 per una serie di rapine messe a segno in farmacie e negozi della città.
La misura era stata poi sostituita con un collocamento in comunità, struttura da cui era però fuggito in poco tempo. Anche lui è stato portato al Beccaria: oltre al fermo per la rapina, è indagato per resistenza e per lesioni dopo che ha causato la distorsione al ginocchio di un agente.
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