Accolto il ricorso del comune: stop alla serie tv sul caso Avetrana

Il tribunale civile di Taranto ha accolto il ricorso dei legali del Comune di Avetrana per bloccare la serie "Avetrana-Qui non è Holliwood". La trasmissione della prima puntata era prevista per venerdì 25 ottobre

Accolto il ricorso del comune: stop alla serie tv sul caso Avetrana
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Il paese di Avetrana non ci sta a essere ricordato solo come il posto dove è stata uccisa la quindicenne Sarah Scazzi. E il suo sindaco è riuscito, almeno per ora, a bloccare la messa in onda della serie Disney che ricostruisce quella tremenda vicenda. Il giudice della sezione civile del Tribunale di Taranto, Antonio Attanasio, ha infatti accolto il ricorso d’urgenza presentato dal primo cittadino Antonio Iazzi, con un provvedimento di sospensione cautelare fissando l’udienza di comparizione delle parti per il 5 novembre. La serie intitolata “Avetrana - Qui non è Hollywood” avrebbe dovuto andare in onda venerdì (25 ottobre): quattro episodi on line tutti insieme sulla piattaforma Disney+.

Il sindaco del comune pugliese, attraverso un pool di legali, chiede “la rettifica della denominazione” della serie tv: “Risulta indispensabile visionarla in anteprima – ha scritto nel ricorso – al fine di appurare se l’associazione del nome della cittadina all’adattamento cinematografico susciti una portata diffamatoria rappresentandola quale comunità ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati di tale portata, contrariamente alla realtà”. La comunità di Avetrana, aggiunge il sindaco, “ha da sempre cercato di allontanare da sé i tanti pregiudizi dettati dall’omicidio, dal momento che la tragedia destò sgomento nella collettività”.

A noi, che abbiamo visto la serie in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, non pare che getti così tanto discredito sul paese pugliese. Certo racconta una realtà di provincia abbastanza difficile e non tralascia di mostrare una cittadinanza che si è anche beata di stare al centro dell’interesse mediatico: di mostrarsi alle telecamere, di essere per molti mesi - appunto - come a Hollywood. Del resto è ovvio che riportare il caso in tv non può che riaccendere i riflettori su Avetrana, ma non è questo lo scopo della serie, che invece vuole raccontare un caso efferato che da locale può parlare a tutto il mondo, visto che verrà trasmessa - se mai andrà in onda - su tutti i paesi dove è visibile Disney.

Tra l’altro, si tratta di una fiction e non di un documentario, con un impianto e una scrittura cinematografica, benché si basi sulla verità giudiziaria: che a uccidere Sarah nel 2010 furono la cugina Sabrina Misseri, la zia Cosima, madre di Sabrina (che sono in carcere) con la collaborazione dello zio Michele che ne occultò il cadavere.

E, al di là delle polemiche (e anche delle critiche giornalistiche opposte), la serie della Disney è assolutamente da vedere. Perché è realizzata con molta cura: ottimo cast, sceneggiatura e regia. Diretta da Pippo Mezzapesa, è girata con un espediente particolare: quattro capitoli, ognuno dal punto di vista dei protagonisti principali, la piccola Sarah appunto, la cugina Sabrina, la zia Cosima e lo zio Michele. Un lavoro che cerca di entrare nella testa dei protagonisti della vicenda, di capire come mai una ragazza e sua madre si lascino prendere dalla gelosia e dall’invidia tanto da uccidere la cugina e nipote solo perché giovane, bella e magra.

Certo, una visione angosciante, che mette paura e tristezza, ma anche che interroga l’animo umano. “Abbiamo voluto esplorare la normalità del contesto da cui è scaturito l’abnormità del delitto - ha spiegato durante la presentazione della serie il regista Mezzapesa - Il nostro presupposto è stato avvicinarci il più possibile all’umanità di questa storia, abbiamo cercato di entrare nel profondo con grazia rimanendo nei confini del verosimile, rispettando le persone che vengono raccontate. Abbiamo evitato un racconto vouyeuristico e un coinvolgimento emotivo. Noi siamo rimasti nell’ambito delle sentenze raccontando i fatti e le sentenze passate in giudicato”. I produttori hanno lavorato in accordo con la famiglia Scazzi.

Nel cast della serie: una sempre bravissima Vanessa Scalera totalmente trasformata nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele

Misseri, una ottima Giulia Perulli in quello di Sabrina Misseri, Federica Pala nei panni di Sarah Scazzi, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela e Giancarlo Commare è Ivano Russo.

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