"Censura", "No, problemi di budget". Lo stop alla fiction su don Gallo diventa un caso

Tra interrogazioni e j’accuse, la sinistra attacca la Rai con il solito ritornello di Telemeloni. A fare chiarezza ci pensa la casa di produzione

"Censura", "No, problemi di budget". Lo stop alla fiction su don Gallo diventa un caso
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Non c’è giorno senza polemica sulla Rai. La sinistra va avanti ormai da mesi con il ritornello stonato su Telemeloni, l’ultimo spunto per fare caciara è arrivato da Repubblica e dall’indagine sullo stop alla fiction su don Gallo, prete partigiano ma anche difensore dei diritti dei più deboli, sostenitore della legalizzazione delle droghe leggere e così via. Dopo la denuncia del braccio destro del religioso morto nel 2013, Domenico Chionetti, e l’affondo social di Vasco Rossi - “Ci è sparita la fiction, pratica Rai” – Movimento 5 Stelle & Co. sono passati all’attacco. Ma a fare chiarezza ci ha pensato il team di produzione.

Andiamo per gradi. La prima mossa è stata quella dei grillini, che hanno presentato un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai a firma dei parlamentari Dolores Bevilacqua e Luca Pirondini. Poi a stretto giro di posta la filippica di Nicola Fratoianni: “È evidente che Don Andrea Gallo da ancora fastidio ai potenti e fa ancora paura, se dopo 11 anni dalla sua morte, ci si affretta a mettere in soffitta la fiction Rai che racconta la sua vita. Vorrei davvero capire per quale ragione un lavoro che era in fase avanzata già alla fine del 2022, sia scomparso così, dalla sera alla mattina”. Il Pd non è rimasto a guardare: annunciata una petizione per chiedere che il progetto su don Gallo “si faccia e vada in onda sulla Rai”.

Complice il dibattito politico, viale Mazzini ha tenuto a precisare che l'idea di realizzare una fiction su Don Gallo"non è stata mai concretizzata" e nessun"progetto produttivo è stato preso in considerazione". Una tesi confutata dai critici: fino al dicembre del 2022 si è lavorato su sopralluoghi, casting, lista pose e giorni di produzione. A smontare qualsivoglia azione censoria ci ha pensato la casa di produzione Titanus. L’amministratore delegato della controllante Titanus spa Massimo Veneziano ha spiegato che quello su don Gallo è un progetto a cui tengono tantissimo e l’obiettivo è quello di realizzarlo:“La creazione di Titanus Production non ha nessun effetto su queste scelte. Dal punto di vista pratico, Rai Fiction per ragioni di budget e allocazione su cui non mi pronuncio perché non le conosco, non ha annullato il progetto ma lo ha posticipato. Contiamo di poterlo fare quest’anno o al più tardi nel 2025”. Nessun retroscena politico, ha aggiunto Veneziano, sottolineando che la storia di don Gallo è bellissima e trasversale: “Anche a noi non fa piacere questo rinvio ma capisco che far quadrare conti e produzioni Rai Fiction non sia facile”.

Linea condivisa da Ricky Tognazzi, autore della sceneggiatura con Simona Izzo:“Si tratta di una vicenda dolorosa perché ci ho lavorato tanto, ma il fatto di non essere riusciti a farla non è imputabile a scelte di governo o al clima legato al nuovo corso

politico del paese. Il progetto si fermato in tempi non sospetti più di un anno e mezzo fa, per colpe della produzione che non ha saputo seguire fino in fondo il progetto”. Con buona pace dei compagni complottisti.

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