"Ha venduto se stesso...". Capuozzo smonta le ipocrisie di Soumahoro

La famiglia di Suoumahoro e l'accoglienza nelle cooperative di Latina. Toni Capuozzo: "Nessun reato? Lui ha sbagliato"

"Ha venduto se stesso...". Capuozzo smonta le ipocrisie di Soumahoro

Il caso Soumahoro continua a tenere banco. Nei giorni scorsi i magistrati di Latina hanno chiuso le indagini sulla gestione delle cooperative dei migranti da parte della famiglia del deputato ex Alleanza Sinistra Verdi (oggi nel Gruppo Misto). Le accuse le conoscete (potete leggere tutto qui). In sintesi: a lady Soumahoro, Liliane Murekatete, e alla suocera dell'onorevole, Marie Therese Mukamitsindo, viene contestata la gestione dei fondi destinati all'accoglienza. I reati contestati sono quelli di evasione fiscale e fatturazioni false, ma negli atti i pm ipotizzano anche che i soldi siano stati impiegati - anziché a scopi sociali - per acquistare beni di lusso in rinomate boutique.

Di questo si è discusso animatamente a Quarta Repubblica ieri sera, in una infuocata puntata di Pasquetta. In studio Alessandro Rico e Daniele Capezzone nei panni degli "accusatori" della famiglia di Aboubakar Soumahoro e dall'altra i suoi "difensori", tra cui Piero Sansonetti. Se da una parte il direttore del Riformista è convinto che il deputato sia "innocente al 100 per 100", come scrive nella prima pagina di oggi, dall'altra Rico e Capezzone ne sottolineano l'ipocrisia di fondo: come è possibile che il paladino dei braccianti, l'uomo che combatte il razzismo e si presenta in Parlamento con gli stivali di gomma, andasse in giro per l'Italia a predicare accoglienza e non si accorgesse che l'accoglienza nelle cooperative più vicine a lui era a dir poco deficitaria? "Bambini senza acqua e cibo. Soumahoro? Ha visto tutto", ha spiegato al Giornale Youssef Kadmiri, ex dipendente della coop che ancora aspetta diversi arretrati di stipendio.

Ed è nel bel mezzo di uno scontro infuocato tra innocentisti e colpevolisti, tra chi assolve Soumahoro da ogni colpa e chi lo accusa di ipocrisia, che si inserisce il limpido ragionamento di Toni Capuozzo: "Io sono contento che Soumahoro non debba rispondere di nulla alla giustizia - ha detto il giornalista - Il deputato non ha commesso reati, ma ha sbagliato. Ha venduto se stesso come un rappresentante dei disperati, dei senza lavoro, degli sfruttati e delle vittime del razzismo però vicino a casa sua, non alla Borsa di Milano, alla Fiat di Torino o nelle campagne pugliesi, accadeva quel che accadeva. C'è una specie di razzismo alla rovescia.

A me non sorprende tanto che Soumahoro abbia cercato di fare una carriera politica con temi facili, ma mi sorprende che lo abbia fatto ingannando". Semplice e diretto. Perché fa un certo effetto vedere "uno che si presenta con gli stivali di gomma per dire 'io non dimentico le mie radici'" e poi "si scoprono certi altarini...".

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