"Pochi ostaggi americani", "Si vergogni". In studio scoppia il caos su Hamas

L'uscita choc dell'ex ambasciatrice Basile: "Sono pochi gli ostaggi americani? È una brutta notizia". Aldo Cazzullo va su tutte le furie: "Ma cosa sta dicendo? Si vergogni della sua erudizione"

"Pochi ostaggi americani", "Si vergogni". In studio scoppia il caos su Hamas
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La guerra in Israele continua a essere anche terreno di aspro dibattito politico in Italia. A infuocare gli animi non c'è solamente la piazza pro-Palestina che accoglie anche chi esulta per l'attacco terroristico e si schiera al fianco del bagno di sangue, ma nelle ultime ore ha preso centralità pure il potenziale ruolo degli ostaggi nelle mani di Hamas. Un tema che ieri sera ha innescato un duro botta e risposta nel corso della puntata di Otto e mezzo, programma condotto da Lilli Gruber in onda su La7.

È stata proprio la giornalista a dare conto dell'aggiornamento della Casa Bianca, secondo cui sarebbero pochissimi gli ostaggi americani. Una sottolineatura che è stata accolta con dispiacere da Elena Basile, scrittrice ed ex ambasciatrice, secondo cui "questa è una brutta notizia". Fin da subito è apparsa un'uscita choc, giustificata - dal suo punto di vista - dalla teoria secondo cui gli Stati Uniti potrebbero svolgere un ruolo di moderazione se fossero tanti gli ostaggi americani.

Le parole pronunciate da Basile hanno provocato l'immediata reazione dello scrittore Aldo Cazzullo, visibilmente sconcertato dalla posizione espressa dall'ospite in studio: "Ma come fa a dire una cosa del genere? Finché stiamo scherzando... Ma cosa sta dicendo?". L'ex ambasciatrice ha provato a illustrare meglio la sua linea, chiedendo quale differenza ci sarebbe se ci fossero meno ostaggi americani e più ostaggi francesi. Una precisazione che non ha comunque placato Cazzullo contro l'ex ambasciatrice: "Si vergogni della sua erudizione".

Secondo Basile si è trattato di un "attacco veramente assurdo" nei suoi confronti e ha provato di nuovo a fare luce sulle sue dichiarazioni, aggiungendo che le vite umane di americani o tedeschi o francesi sono sullo stesso piano. "O vuole fare una gerarchia?", è stata la punzecchiatura nei confronti di Cazzullo che tra l'altro è stato accusato di non aver capito il senso del ragionamento. È lecito pensare che se ci fossero diversi ostaggi americani allora Washington avrebbe il dovere di avere una maggiore influenza, ma ce ne passa da qui a bollare come "brutta notizia" il fatto che ce ne sarebbero pochissimi.

Nelle ultime ore Papa Francesco ha rivendicato il diritto di Israele di difendersi; al tempo stesso si è detto preoccupato per l'assedio totale a Gaza e ha invitato a rilasciare immediatamente gli ostaggi. Dalla Casa Bianca, consapevoli che il quadro potrebbe cambiare ora dopo ora, parlano di meno di una manciata di ostaggi americani e di circa 20 dispersi.

Nel frattempo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrebbe avviato dei negoziati con Hamas per ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani. Una mossa che tra l'altro potrebbe essere utile nella prevenzione di un'ulteriore escalation delle tensioni nella regione.

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