"Continuo a seguire con dolore e apprensione quanto sta succedendo in Israele e Palestina. Prego per quelle famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto. E chiedo che gli ostaggi vengano subito rilasciati". Con queste parole, Papa Francesco è intervenuto, al termine dell’udienza generale, su l'escalation in Medio Oriente che vede contrapporsi Israele e Palestina, in uno scontro perenne che ha avuto inizio 75 anni fa.
Il conflitto
Dopo il raid di Hamas, avvenuto sabato scorso, sono continuati i razzi lungo la costa meridionale di Israele e, al momento, si contano più di 1000 morti. Tra le vittime bisogna anche tenere conto dei 200 ragazzi, di diversa nazionalità, trucidati nel kibbutz di Kfar Aza dopo l'assalto dei terroristi di Hamas. Ad essere stati uccisi, ci sono anche dei bambini. L’organizzazione terroristica di Hamas non si è limitata a lanciare attacchi contro lo Stato ebraico, ma ha anche rapito tra i 100 e i 150 civili israeliani. Le vittime palestinesi ammonterebbero a mille e le vittime sono circa 4000, mentre Israele tiene sotto assedio totale la striscia di Gaza con l’aiuto di 300 mila riservisti chiamati nelle ultime 48 ore. A dare la notizia dell’assedio, è stato lo stesso Benjamin Netanyahu, premier d’Israele, che ha telefonato al presidente americano, Joe Biden, per avvisarlo della cosa: "Dobbiamo entrare a Gaza, dobbiamo andare dentro".
L’intervento del Papa
All’inizio del suo intervento, il Papa non poteva che rivolgere il suo pensiero a chi in queste ore si trova nelle grinfie dei terroristi e alle loro famiglie che stanno vivendo ore di angoscia e di frustrazione per non conoscere la sorte dei loro cari. Il pontefice è poi entrato nel merito del conflitto ribadendo il diritto dell’aggredito a difendersi dall’aggressore in quanto la spirale di violenze è partita dalle azioni di Hamas e Israele ha reagito. Tuttavia, Francesco si è anche detto molto preoccupato per la situazione di assedio totale in cui si trova Gaza: "Il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al confitto tra israeliani e palestinesi ma alimentano l'odio, la violenza, la vendetta, e fanno solo soffrire gli uni e gli altri". Sua Santità ha lanciato un appello finalizzato al raggiungimento della pace in Medio Oriente da costruire attraverso il dialogo, la giustizia e il “dialogo della fraternità”.
Alla fine del suo intervento, il Papa ha chiesto ai fedeli di pregare per l’Ucraina, il cui travaglio è passato in secondo piano, in questi ultimi giorni, a causa dello
scoppio delle ostilità tra Israele e Palestina: "Perseverate insieme con la Regina del Rosario nella preghiera per quanti soffrono la fame, le ingiustizie e la guerra, specialmente per la cara e martoriata Ucraina"
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