
La sinistra mediatica e politica riesce ad andare in contromano in autostrada. Davanti a uno degli uomini più ricchi e geniali dell’intero pianeta come Elon Musk, le uniche critiche che il progressismo di sinistra riesce a partorire sono un mix di insulti personali, richiami alla vita privata e attacchi gratuiti. Una dimostrazione di questa deriva è l’ultima invettiva targata Luciana Littizzetto che, durante l’ultima puntata di Che tempo che fa, ha indirizzato una lettera al patron di Tesla.
"Caro Musk, Musk caro. Mascara.
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) April 6, 2025
Intanto mi presento: sono Luciana, sono europea ma non ho mai rubato niente.
Mai mai. Una volta per sbaglio dalla pettinatrice ho preso un ombrello che non era mio ma l’ho subito restituito.
Ti scrivo questa lettera con la tenerezza con cui si… pic.twitter.com/vLLKvUb6ep
"Caro Musk, Musk caro. Mascara. Intanto mi presento: sono Luciana, sono europea ma non ho mai rubato niente. Mai mai. Una volta per sbaglio dalla pettinatrice ho preso un ombrello che non era mio ma l’ho subito restituito. Ti scrivo questa lettera con la tenerezza con cui si guarda un razzo dei tuoi che decolla… e poi esplode”, ha esordito la comica. Che poi, con sprezzo del ridicolo, ha invitato Musk a dimettersi dall’amministrazione guidata da Donadl Trump. “So che hai l’intenzione di lasciare l’amministrazione Trump. E io umilmente ti dico: Vai, Mask. Vai a… cercare nuove fortune in giro per il mondo”, ha spiegato la Littizzetto, tralasciando che questa notizia è stata già smentita dal diretto interessato.
Da qui finiscono le critiche politiche e inizia il festival dell’insulto ad persona. Prima Musk diventa un drogato: “Riduci la dose di ketamine, dammi retta, hai messo al mondo troppi figli per devastarti. E se proprio ti annoi, puoi sempre impiantarti un chip nel cervello, così puoi guardare tutte le puntate di 'Mare fuori' direttamente dalla cornea”. Poi, sempre stando al ragionamento della comica, Musk si trasforma in un pericoloso nazista nostalgico del Ventennio: “Controlla le vagonate di odio che si riversano sul tuo social ogni giorno. Fai un po’ di pulizia in quella piazza che è lordata di razzisti, xenofobi, violenti e sessisti…”. Ma non basta. Alla lista non poteva mancare il famoso e presunto saluto romano. “Certo, un po’ ci mancherai.
Ci mancherà il tuo braccio teso che sembrava un saluto romano ma era ginnastica e ci mancherà quando portavi tuo figlio XYZ invece che all’asilo alla Casa Bianca a incollare le caccole sotto la scrivania di Donald. Fidati”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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