Roma - È indagato in stato di libertà per omicidio volontario Diego Caioli, 30 anni, il netturbino romano, che lunedì sera ha reagito a un tentativo di rapina in casa strappando di mano la semiautomatica calibro 9 per 21 a uno dei banditi, sparando e colpendolo a morte. «Ho approfittato che il complice fosse nell'altra stanza con la mia compagna per farsi aprire la cassaforte - ha raccontato il ragazzo con sangue freddo agli uomini della squadra mobile capitolina subito dopo il fatto - nel frattempo sono riuscito a liberarmi dalle fascette che mi stringevano i polsi e ho afferrato la pistola».
L’«eroe», come qualcuno l'ha soprannominato, da tempo era in aspettativa presso l'Ama, l'azienda municipale per la pulizia urbana, preso ormai dall'attività principale di famiglia, la gestione di un'estetica solarium a Centocelle, periferia est della città. Nell'elegante palazzina di via di Casal Morena, alle pendici dei Castelli romani, s'era trasferito da poco più di una settimana insieme alla compagna, Floriana Pesco, coetanea. È qui che i due balordi coi volti travisati l'altra sera li hanno attesi al rientro dal lavoro. «Stringevo ancora in mano le buste della spesa - ha detto Diego - quando sono stato assalito da quei due. Un agguato».
Diego e Floriana vengono legati e imbavagliati con del nastro adesivo. Alcuni vicini ricordano di avere udito delle urla, un'accesa discussione. Poi almeno due colpi. Un proiettile raggiunge una coscia, centrando l’arteria femorale di Franco Frerè, 58 anni, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine per droga e furti. Il pregiudicato tenta qualche passo, poi cade a terra, morendo dissanguato.
«Ha fatto bene quel ragazzo, ha avuto un gran coraggio - commenta la barista di fronte -, solo che ora passerà dei guai». «Nel nostro quartiere - aggiungono altri residenti - la criminalità è a dir poco diffusa. Non solo furti e rapine ma anche usura e traffico di stupefacenti. Se ammazzava pure quell'altro non ci sarebbe dispiaciuto».
Del 6 gennaio l'ultimo inquietante episodio in zona, quando un 58enne è finito in ospedale in prognosi riservata per una pallottola che gli ha trapassato naso e bocca. La pista è quella di un regolamento di conti per un prestito «a strozzo». Intanto, è caccia al secondo rapinatore fuggito via con diecimila euro. Mentre il pm Pietro Pollidori nei prossimi giorni ascolterà in Procura Caioli: la contestazione al giovane potrebbe trasformarsi in eccesso colposo di legittima difesa.
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