"Assalita e molestata a Capodanno. Ho visto altre ragazze in lacrime"

Ieri la ventenne di Reggio Emilia sentita in Procura: "Salvata dal mio compagno". Continua a crescere il numero di chi ha subito violenza

"Assalita e molestata a Capodanno. Ho visto altre ragazze in lacrime"
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In lacrime, ancora sconvolta ha raccontato a verbale davanti ai pm i suoi lunghi minuti di «profonda paura». In una piazza Duomo a Capodanno, ostaggio del branco, diventata terreno di caccia per predatori sessuali. Ieri è stata ascoltata in Procura la ragazza di vent'anni originaria di Reggio Emilia che aggiunge la propria denuncia formale a quella delle altre donne che durante i festeggiamenti hanno subito violenza sessuale di gruppo.

«Sono finita in un corridoio umano», e poi «trascinata dentro e accerchiata», ha dichiarato al procuratore aggiunto Letizia Mannella e al pm Alessia Menegazzo, titolari dell'inchiesta affidata alla Squadra mobile. La ventenne non riusciva a uscirne e il suo compagno «cercava con tutte le forze» di tirarla fuori e «solo a fatica ci è riuscito» e l'ha salvata, cingendola e portandola via da quel «muro umano». Sempre ieri è stato sentito anche il compagno della giovane, pure lui ventenne. Il ragazzo ha confermato tutta la ricostruzione della vittima. Tre ore di deposizione in totale, durante le quali tra l'altro la coppia ha dato riscontro alla versione di Laura B., la studentessa belga che per prima è venuta allo scoperto raccontando di essere stata circondata da 30-40 uomini, che le hanno bloccato le mani e l'hanno pesantemente palpeggiata nelle parti intime, anche sotto i vestiti.

«Ho visto anche altre ragazze che piangevano», ha aggiunto la giovane emiliana, confermando inoltre che le violenze sessuali di gruppo sono avvenute all'imbocco della Galleria, tra mezzanotte e venti e mezzanotte e quaranta. Mentre si muoveva con il fidanzato verso la fermata dei taxi, un giovane l'avrebbe agganciata e «trascinata dentro il corridoio umano», erano ragazzi «soprattutto stranieri». Alcuni abusavano delle donne e altri facevano «da copertura». La vittima ha detto di aver provato «un profondo senso di paura e pericolo».

La Procura indaga su almeno cinque casi, ma la vittime fin qui emerse sarebbero almeno otto, di cui tre hanno sporto denuncia. Gli inquirenti però si aspettano che il numero cresca ancora. È stato così per i fatti analoghi del Capodanno 2022, quando dopo le prime notizie sui giornali altre donne si erano fatte avanti.

La polizia lavora alle identificazioni degli uomini, partendo dalle immagini di sorveglianza e dagli album fotografici delle forze dell'ordine. Alla coppia emiliana i pm hanno chiesto di mettere a verbale dettagli, descrizioni fisiche e capi d'abbigliamento indossati dagli aggressori.

Vittima delle violenze sessuali collettive della «taharrush gamea», un «rito» di umiliazione della donna che ha origine nei Paesi arabi, è finita pure un'avvocatessa milanese di 53 anni, che ha denunciato a propria volta.

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