Uomo ucciso ad Ostia per gelosia, il pm chiude l'inchiesta

Richiesta di rinvio a giudizio in vista per Bruno Crivello, l'uomo che secondo il magistrato lo scorso aprile accoltellò Domenico Zaffino perché aveva espresso apprezzamenti non graditi sulla compagna dell'indagato. Il cadavere nascosto su una sponda del Tevere

Aveva espresso apprezzamenti non graditi su una donna e per questo è stato ucciso. Domenico Zaffino aveva 59 anni quando, il 13 aprile del 2009, venne ammazzato ad Ostia con una serie di coltellate alla testa e il suo cadavere nascosto su una sponda del Tevere, a Fiumicino. Ora per quell'efferrato delitto rischia il processo Bruno Crivello, 53 anni, accusato di aver agito acciecato dalla gelosia. Il pm Assunta Cocomello ha chiuso l'inchiesta, atto che di norma prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio. Crivello si presentò spontaneamente agli investigatori dopo il ritrovamento del corpo, due giorni più tardi. Voleva aiutarli ad individuare gli autori dell'omicidio, ma finì per contraddirsi più volte e confessò di essere stato lui a colpire Zaffino, originario di Reggio Calabria, per motivi di gelosia. La vittima, che aveva ospitato l'indagato a casa sua, avrebbe espresso apprezzamenti sulla compagna del presunto omicida suscitando la sua violenta reazione. La polizia ha accertato che l'uomo venne colpito con violenza mentre era nel suo letto con un coltello da cucina.

Lo stesso, ironia della sorte, che la vittima teneva nel comodino per difendersi da eventuali aggressioni. Dopo il delitto Crivello avrebbe dormito per diverse notti nell'appartamento della vittima, nello stesso letto dove l'avrebbe uccisa.

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