Un urlo, Totti si rompe il perone Per la Roma il record più amaro

Già operato, inserito un tutore: stop di tre mesi. Medici ottimisti

Marcello Di Dio

da Roma

Una festa che diventa dramma, un record senza sorrisi. La Roma entra nella storia del campionato italiano: dieci vittorie consecutive come la Juve di Carcano del ’32, il Milan di Czeizler del ’51 e il Bologna scudettato di Bernardini del ’64. Ma a spegnere l’entusiasmo per l’impresa arriva il grave infortunio di Francesco Totti. Il comunicato medico parla di frattura a livello del terzo medio del perone di sinistra, con associata lesione capsulo-legamentosa complessa del collo del piede sinistro. Immediata l’operazione, due ore e un quarto sotto i ferri, tempi di recupero due-tre mesi. Al giocatore è stata inserita una osteosintesi con placca di stabilizzazione e otto viti per la frattura del perone e sono stati reinseriti i legamenti che si erano completamente staccati dalla tibia. Totti porterà un tutore per trenta giorni e poi comincerà la rieducazione in piscina. «Per il mondiale c’è già una tabella, siamo ottimisti e giocherà con la placca», la diagnosi di Pierpaolo Mariani il chirurgo che ha operato Totti. Appare però a rischio la sua presenza all’appuntamento in Germania di giugno. Anche se Lippi dice che «faremo di tutto per averlo nel gruppo azzurro». Doveva essere la giornata della festa, gli striscioni inneggiavano al dieci e lode. «Vogliamo entrare nella storia», il grido di battaglia del numero 10 giallorosso. Che per l’occasione aveva fatto preparare magliette celebrative speciali e invece si ritrova in un letto di ospedale in una delle domeniche più belle nella storia giallorossa, mentre i suoi compagni - ancora ignari di quanto accaduto - regalano al pubblico il solito festoso girotondo.
La domenica drammatica di Totti inizia al 7’ di Roma-Empoli: mentre corre a centrocampo, Vanigli lo affronta in tackle da dietro e nella caduta il piede sinistro rimane piantato nel terreno con la caviglia che va in ipertorsione. Gelo e preoccupazione sull’Olimpico, dalla faccia del capitano della Roma si capisce subito che si tratta di qualcosa di grave. «Mi sono rotto», il commento di Francesco ai soccorritori e al medico romanista Brozzi. E per lui inizia un pomeriggio lunghissimo, come per il povero difensore empolese che scoppierà in lacrime rivedendo le immagini dell’infortunio e davanti ai taccuini dei cronisti. Il numero 10 della Roma viene portato alla clinica Villa Stuart dove arriva la sentenza definitiva e pesante: frattura al perone e interessamento dei legamenti. «Evidentemente il trauma che ha ricevuto il giocatore è stato talmente violento sul piede che si è scaricato anche nella parte alta della gamba, determinando la frattura del perone», spiegherà poi all’Ansa Alfredo Schiavone Panni, docente della Scuola di specializzazione in ortopedia dell’Università cattolica di Roma.
Insomma occorre un intervento chirurgico, soprattutto per la lesione legamentosa, che viene effettuato dal fidato professor Mariani. Intanto in ospedale arrivano la moglie Ilary con il piccolissimo Cristian, battezzato appena una settimana fa, e i genitori di Francesco. L’operazione riesce perfettamente, il capitano trascorrerà la notte in clinica assistito dai suoi cari. Lo sponsor tecnico Diadora annuncia che preparerà uno scarpino speciale per agevolare il suo ritorno in campo.

La Roma batte l’Empoli con un gol di Perrotta («la dedica è ovvia, a Francesco») che approfitta di un errore di Buscè, sorpassa in classifica la Fiorentina grazie al successo in Toscana degli odiati cugini laziali, ma non ci sono sorrisi. «C’è grande rammarico, Francesco non merita questa sfortuna», dirà Rosella Sensi, «pizzicata» dalle telecamere di Sky con gli occhi lucidi dopo l’infortunio del capitano.

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