Un viaggio in mare sul piroscafo che accorse in aiuto del Titanic, due anni nelle trincee della Grande Guerra, l'incontro con Hitler e poi ancora tre anni di campo concentramento giapponese. La sua, come si vede, non è certo stata una vita tranquilla, ma ora anche dopo morto, alla bella età di 110 anni, continua a essere al centro dell'interesse dell'opinione pubblica e delle polemiche. Negli Stati uniti infatti da dieci giorni non si parla d'altro che dove seppellire l'ultimo veterano del primo conflitto mondiale. Qualcuno propone la rotonda del Campidoglio, altri replicano il cimitero di Arlington in Virginia.
In ogni caso forse un film non basterebbe a raccontare la lunga e travagliata esistenza di Frank Woodruff Buckles, nato il 1° febbraio del 1901 a Bethany in Missouri. Nell'aprile del 1917, quindi a poco più di 16 anni, mentendo sulla sua nascita si presentò al più vicino centro di arruolamento. «Al tempo della mia nascita in Missouri, le autorità locali non rilasciavano certificati di nascita, e la sola annotazione che avevamo registrato era nella bibbia di famiglia. Io ho detto che non l'avevo portata dietro con me, e così mi hanno accettato». Assegnato ai servizi automobilistici, in particolare ambulanze, fu inviato in Europa a bordo della Carpathia, la stessa nave che aveva recuperato i sopravvissuti del naufragio del Titanic cinque anni prima.
Congedato andò a lavorare per la White Star Line in Canada, quindi si trasferì un paio d'anni in Germania, dal '36 al '38, conoscendo personalmente Adolf Hitler. Quindi passò a una compagnia di navigazione americana che lo inviò nelle Filippine dove nel '42 dove fu catturato dai giapponesi e spedito in campo di concentramento da cui fu liberato nel febbraio del 45. Tornato in patria nel '46 si sposò con Audrey Mayo che gli diede la figlia Susannah, e comprò una tenuta di 330 acri in Virginia dove si mise ad allevare bestiame. Morta la moglie nel '99, rimase altri due anni nella sua fattoria per poi trasferirsi nei pressi Charles Town, sempre in Virginia. Dove è poi morto il 27 febbraio del 2011, quando era diventato l'ultimo sopravvissuto, e comunque il più vecchio, della Grande Guerra e il secondo veterano più vecchio di tutto il mondo.
Dopo la morte si è subito aperto il dibattito, che ha anche assunto toni piuttosto aspri, sulla più adeguata sede di sepoltura. Nei giorni scorsi infatti il portavoce della Camera statunitense, il deputato repubblicano dell'Ohio John Boehner, ha infatti bloccato il tentativo dei parlamentari della West Virgina per permettere che le spoglie di Frank Buckles, vengano seppellite a Washington, nella rotonda del Campidoglio, sede dei due rami del Parlamento statunitense. I membri di entrambi i partiti della delegazione del Congresso della Virginia, stavano infatti lavorando a una risoluzione da far approvare da Camera e il Senato, per permettere al veterano questo onore, concesso raramente. Di avviso contrario Boehner, favorevole invece a una sepoltura, con una cerimonia, nel cimitero di Arlington in Virginia. Steel ha infatti detto che ad Arlington Buckles sarebbe «circondato da onorevoli veterani appartenenti a ognuna delle guerre americane».
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