Fine settimana tragico, in montagna, a causa delle valanghe che hanno colpito in tutto l'arco alpino seminando la morte fra gli escursionisti.Continua dunque l'emergenza in una stagione che ha segnato un grande numero di incidenti.
Due valanghe si sono abbattute sui turisti della montagna nelle prime ore del pomeriggio in Piemonte, uccidendone due e ferendone una terza. L'episodio più drammatico è avvenuto in Val d'Ossola, località Salecchia di Premia, all'inizio della val di Antigonia, nel Verbano Cusio Ossola. Qui si è staccata dalla montagna una lastra di ghiaccio, che è finita su un sentiero sul quale stavano camminando due persone rimaste travolte e uccise. Una delle vittime è Gottardo Piana, 56 anni, residente a Loreglia, comune di 250 abitanti della Valle Strona, provincia del Verbano Cusio Ossola. Con lui, sotto una grossa lastra di ghiaccio staccatasi dalla montagna, è deceduta Anna Maria Passello, 62 anni, di Vogogna.
Il secondo episodio, meno grave, è accaduto nel pinerolese, ad Angrogna (Torino), a 1.400 metri di altitudine: vittima uno sciatore che è stato investito dalla neve riportando solo lievi ferite. Ora è ricoverato all'ospedale di Pinerolo, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.
E' stata ritrovata la donna rimasta sotto la slavina che si è staccata sul monte Grona sopra Menaggio (Como). La donna, secondo quanto riferisce il 118, è in gravi condizioni e sono in corso le manovre rianimatorie. La donna è stata trasportata in elicottero all'ospedale di Bergamo, e al momento non si conoscono le sue condizioni. La valanga è caduta in località Val di Grè, circa trecento metri sopra il rifugio Menaggio. Le due persone coinvolte sono marito e moglie e l'allarme è stato dato dall' uomo con il telefonino.
Soccorritori in azione in Val Serina (Bergamo) a causa di una valanga caduta nel primo pomeriggio tra Oneta e Zambla. Le squadre del soccorso alpino hanno ritrovato vivo, ma in condizioni disperate, dopo oltre due ore di ricerche in Valle Serina, lo scialpinista bergamasco di 45 anni, che è stato travolto nel primo pomeriggio di oggi da una valanga sul Monte Grem in località Zambla, nel bergamasco. Gli uomini del soccorso alpino, insieme alle unità cinofile e all'elicottero del 118 di Bergamo, lo hanno trovato dopo che era stato trascinato dalla slavina per oltre quattrocento metri di dislivello, fino a circa 1.200 metri di quota. L'uomo era incosciente e soffriva di una grave ipotermia; quando è stato estratto dalla neve, la sua temperatura corporea era attorno ai 15 gradi. L'elisoccorso lo ha trasportato in fin di vita all'ospedale San Gerardo di Monza, dove ora i medici stanno provando a rianimarlo. A Lizzola (Bergamo), un'altra valanga ha travolto uno sciatore di 30 anni residente a Villa d'Ogna (Bergamo), il giovane stava facendo snowboard fuoripista insieme ad alcuni amici, che dopo l'incidente sono riusciti ad estrarlo dalla neve. Il trentenne è stato soccorso dall'elicottero del 118 di Sondrio ed è stato portato in ospedale, ma le sue condizioni non sarebbero preoccupanti.
Tragedia anche sul Cimon di Palantina, in Alpago, nel bellunese. Sono tutti friulani i tre scialpinisti travolti da una valanga. La vittima è Riccardo Quaroni, di 50, anni, di Arzene (Pordenone). Insieme a lui la neve ha travolto Renzo Pasut, di 48 anni, di Porcia (Pordenone), trovato vivo dai soccorritori e ora ricoverato in gravi condizioni nell'ospedale di Treviso, e Sergio Pilot, di Pasiano di Pordenone. E' stato quest'ultimo a salvarsi e a dare l'allarme per la valanga che ha travolto i due compagni con un fronte di circa 80 metri per una profondità di 800. L'incidente è avvenuto in un canalone di una zona frequentata dagli appassionati di scialpinismo.
E' stato trovato morto il giovane sciatore, L. C., 17 anni, di Malcesine (Verona), disperso da sabato pomeriggio dopo essere stato travolto da una valanga, con un fronte di 30-40 metri e una lunghezza di circa 250 metri, sul monte Baldo. Il giovane era assieme a due amici, Matteo Barzoi, 20 anni, il cui corpo è stato ritrovato nella serata di ieri, e M.B. 17 anni, rimasto ferito. I tre, fuoripista, cercavano di raggiungere il tratto intermedio della funivia, in località Prai Superiore. Le ricerche erano riprese stamani, dopo che due esperti hanno vagliato le condizioni di sicurezza del luogo, per verificare che l'instabilità del manto nevoso non mettesse a rischio l'incolumità degli stessi soccorritori. Gli elicotteri di Verona emergenza e Trento poi hanno portato in quota le squadre del Soccorso alpino di Verona e trentine, con tre unità cinofile.
Tre valanghe con quattro persone coinvolte, ma fortunatamente senza vittime, si sono registrate anche in Trentino dove MeteoTrentino annuncia un pericolo di grado 'Tre marcato in aumento' a causa del vento che ha creato accumuli di neve sui costoni in quota. L'elicottero di Trentino emergenza è intervenuto a Malga de Rocca, sulla Vigolana, sopra Trento, dove un distacco di neve ha travolto un uomo di 46 anni, di Vigolo Vattaro (Trento), che stava passeggiando con il figlio. Quest'ultimo è rimasto illeso ed ha subito dato l'allarme. Sul posto è stata trasportata una squadra del soccorso alpino con unità cinofila: la ricerca nella massa di neve, larga 30 metri e lunga 400, di è conclusa quasi subito perché il cane ha individuato l'uomo sotto la neve in pochissimo tempo, salvandogli la vita. Un'altra valanga si è staccata nella zona di La Val Lasties, in val di Fassa, lungo la strada verso il Passo Sella, ed ha travolto tre sci-escursionisti tedeschi. Due sono rimasti illesi. Il terzo è rimasto sotto la neve per un quarto d'ora ed é stato salvato da altri scialpinisti germanici che si trovavano in zona. Una terza valanga si è registrata sul Cornetto, nel massiccio del Monte Bondone, sopra la città di Trento, e non ha fortunatamente coinvolto persone.
Il maltempo sembra non dare tregua e dopo le vittime registrate negli ultimi due giorni a causa delle valanghe in montagna, un nuovo peggioramento delle condizioni meteo è all'orizzonte. Da mercoledì, infatti, una nuova ondata di aria fredda dal nord si abbatterà sull'Italia portando con sé freddo, pioggia e neve. Il presidente della Società italiana di meteorologia Luca Mercalli lancia dunque un appello agli sciatori: "Le valanghe sono nel 90% dei casi causate dall'imprudenza dell'uomo; prima di andare a sciare è bene consultare sempre i bollettini della neve". "Dopo un lieve miglioramento delle condizioni meteo fino a domani in varie zone - ha affermato il meteorologo - da martedì sera-mercoledì ci sarà un nuovo peggioramento per effetto dell'arrivo di una perturbazione e aria fredda dal Nord. Ritorneranno dunque, un po' in tutta l'Italia, condizioni di clima invernale con un nuovo abbassamento delle temperature e neve".
E a seguito della catena degli incidenti mortali in montagna registrata in questi giorni, si rinnova l'appello degli esperti alla prudenza: "Le abbondanti nevicate ed il vento, naturalmente - ha spiegato Mercalli - aumentano il rischio di valanghe, ma va detto che nel 90% dei casi le valanghe sono causate dall'imprudenza degli sciatori. Ci sono cioé valanghe che si producono naturalmente in presenza di considerevoli quantità di neve - ha precisato l'esperto - ma il più delle volte queste sono prodotte dagli sciatori stessi che passano, magari fuoripista, su aree di neve instabile".
Peggioramento meteo a parte, quindi, vale sempre la raccomandazione di non sottovalutare gli eventuali pericoli e di attrezzarsi prima di affrontare una escursione in montagna: "E' bene - ha avvertito Mercalli - consultare sempre il bollettino neve che indica i rischi in una scala da 1 a 5. Basta collegarsi al sito di Aineve, l'associazione delle regioni per il bollettino su neve e valanghe, per avere tutte le informazioni. Ed anche se è indicato un rischio 3 'moderato' bisogna comunque adottare tutte le cautele".
E dal presidente dei meteorologi arriva anche un altro consiglio, indirizzato soprattutto ai grandi appassionati dello sci e delle escursioni fuoripista: "L'ideale sarebbe avere sempre con sé durante le uscite in alta montagna l'apparecchio Arva: è un trasmettitore sempre attivo, anche in caso di perdita di coscienza del soggetto, e che segnala la presenza sotto neve e valanghe". Un'attenzione che potrebbe salvare la vita dal momento che, ha ricordato Mercalli, il tempo medio di sopravvivenza per l'uomo in caso di valanga e sotto la neve è di meno di un'ora.
Il carcere per chi, provocando una valanga, si rende responsabile della morte di altre persone e 5mila euro di ammenda per chi scia fuori pista o compie escursioni in montagna quando c'é una situazione di pericolo concreto indicata nei bollettini nivo-meteorologici. Il provvedimento, secondo quanto si apprende, è contenuto in un emendamento del governo - su proposta del Dipartimento della Protezione Civile - al decreto legge emergenze in discussione al Senato. L'emendamento è stato presentato in commissione Ambiente dal relatore, il presidente Antonino D'Ali, e ha ricevuto il via libera: sarà ora l'Aula del Senato a decidere se approvarlo o meno. Nel testo si prevede una sanzione amministrativa pecuniaria di 5mila euro per chi non ottempera alle disposizioni indicate nei bollettini meteo.
Sanzione che scatterà sia per chi scia fuori pista sia per chi va a fare un'escursione in montagna. Nel caso in cui il comportamento di sciatori ed escursionisti provochi un disastro con morti e feriti, scatta l'ipotesi di reato e il carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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