«Valbisagno oasi felice? Forse il presidente non vede rom e bivacchi»

«Valbisagno oasi felice? Forse il presidente non vede rom e bivacchi»

Per dimostrare che il presidente del Municipio Agostino Giannelli quando parla di tranquillità nelle delegazione parla di una «Valbisagno che non esiste», Domenico Morabito e Maurizio Uremassi, consiglieri di centro destra del IV Municipio della Valbisagno, un pomeriggio ci hanno invitato a fare un giro con loro tra i giardini Cavagnaro e la piastra davanti l’uscita di Genova Est per mostrare e documentare il degrado che da anni attanaglia la zona di Staglieno. Noti problemi che riguardano la sicurezza dei cittadini della zona costretti a subire le angherie da parte della numerosa colonia di sudamericani che ha preso possesso dei giardini, e degli zingari che perennemente sostano sulla piastra in bella vista dei turisti i quali, uscendo a Genova Est, prima incontrano il campo nomadi con tanto di musica e carne alla griglia, poi una serie di macchine abbandonate usate come latrine e dormitori e, per finire, la variopinta colonia sudamericana che invade e danneggia i giardini.
«La scorsa settimana - spiega Morabito - durante una commissione sulla sicurezza della vallata ed eventuali telecamere da installare nella Valbisagno, Giannelli si è vantato di avere fatto il massimo per risolvere il problema, ma basta vedere coi propri occhi che la situazione invece è peggiorata». Morabito, appoggiato anche da alcuni cittadini che lo hanno riconosciuto e ci hanno avvicinato, elenca i problemi: «È aumentato il problema dello spaccio infatti lo smercio e il consumo, soprattutto nelle ore serali e notturne avviene sotto gli occhi di tutti, la microcriminalità sudamericana si fa sempre più prepotente come nel caso di quel ragazzino di via Burlando aggredito e mandato all'ospedale da alcuni stranieri suoi coetanei, gli zingari si danno il turno e i parcheggi sono occupati soltanto dai loro camper».
Durante i quasi 90 minuti di sopralluogo, all'interno dei giardini non c’era alcun italiano, né nonni, né bambini in bici o a giocar alla palla infatti il campo usato per giocare a pallone e gli spazi circostanti, dalla mattina alla sera (maggiormente nei weekend) sono occupati a turno da decine di gruppi sudamericani. Maurizio Uremassi definisce il posto «zona franca» e avverte Giannelli: «Continueremo ad incalzarlo fino a quando non la finirà di raccontare alla gente delle false certezze e far finta che il problema non esiste». Morabito al termine della commissione ha chiesto al presidente di convocare un'assemblea urgente alla presenza del prefetto e dell'assessore Scidone: «Vogliamo sapere se intendono davvero risolvere il problema con le telecamere, che vista l'immensità della zona risulterebbero inutili o con il posizionamento di contenitori per il vetro che servirebbero agli ubriachi, secondo loro, per tenere puliti i giardini.

Ma soprattutto, conclude Morabito, vorrei ricordare che il comune paga ben 35 mila euro all'anno di affitto, alla società Autostrade proprietaria del terreno, promesso dalla giunta Sansa-Pericu ai cittadini penalizzati da quel brutto svincolo autostradale, ma di fatto consegnato in mano a zingari, sudamericani e sbandati di turno». Un zona franca che secondo i consiglieri dovrebbe addirittura essere presidiata dall'esercito.

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