La chirurgia bariatrica dovrebbe essere considerata in prima istanza nel trattamento dei pazienti diabetici e obesi, al fine di aiutare a limitare le gravi complicanze che possono derivare dal diabete: questa è la posizione dell'International Diabetes Federation (IDF) presentata su The Lancet.
La combinazione di obesità e diabete di tipo 2 si profila come la più grande epidemia e problema di sanità pubblica nella storia umana. Il diabete di tipo 2 è una delle malattie a più rapido incremento oggi, con quasi 300 milioni di persone colpite in tutto il mondo e con la previsione che 450 milioni di persone soffriranno di diabete entro il 2030.
L'International Diabetes Federation è la piu autorevole organizzazione internazionale nel campo del diabete, rappresentando 200 societa diabetologiche da 160 nazioni.
Secondo l' IDF vi è una crescente evidenza che la salute delle persone obese con diabete di tipo 2 possono trarre, in determinate circostanze, notevole beneficio dalla chirurgia bariatrica.
La task force dell'IDF su Epidemiologia e Prevenzione del Diabete ha convocato un gruppo di 20 esperti Internazionali diretto da Paul Zimmet (Melbourne), George Alberti (Londra), Francesco Rubino (New York e Roma) e John Dixon (Melbourne), autori dell'articolo pubblicato su Lancet.
Obiettivi specifici della iniziativa:Sviluppare raccomandazioni pratiche per i medici sulla selezione e gestione dei pazienti; Identificare le barriere all'accesso chirurgico; Suggerire politiche per la salute che garantiscano un accesso egualitario alla chirurgia; Identificare le priorità per la ricerca.
«L'introduzione della chirurgia come leggittima opzione nei protocolli terapeutici del diabete di tipo 2 cambia il modo di concepire la cura di questa malattia», dice Rubino.
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